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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 09/05/2012

PENSIONE, ESODATI E MOBILITÀ: ECCO UN NUOVO CAPITOLO
Rimbalza attraverso tutti i canali di comunicazione l’arrivo di un decreto a sostegno dei 65mila “salvaguardati”, che garantirebbe una copertura finanziaria all’elenco di interessati.

Il 19 aprile 2012 il Ministro del Welfare Elsa Fornero, ha illustrato, nel dettaglio, quali sono le fasce di lavoratori inserite nel grande bacino dei 65mila: 25.590 e 3.460 sono rispettivamente i lavoratori in mobilità ordinaria ed in mobilità lunga per accordi sindacali sottoscritti entro il 4 dicembre 2011; 17.710 sono invece i titolari di prestazione straordinaria a carico di fondi di solidarietà sulla base di accordi collettivi; 10.250 sono gli autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione con al massimo due anni dall’età pensionabile, all’atto dell’approvazione del decreto. Ci sono inoltre 950 lavoratori del pubblico impiego esonerati dal servizio in corso e con 35 anni di contributi; 150 lavoratori con figli disabili che al 31 ottobre godevano di congedo biennale straordinario e che entro questo periodo maturano i requisiti contributivi per la pensione. A raggiungere la famigerata cifra di 65mila hanno contribuito inoltre 6.890 lavoratori che hanno concluso il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011 sulla base di accordi individuali o collettivi con incentivi all’esodo.

“In attesa che venga concretizzato il sostegno finanziario ad una fascia delicata di lavoratori che stanno vivendo un momento di grandissima difficoltà economica, a causa della mancanza sia dello stipendio sia della pensione - afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci - ci rasserena sapere che il Governo, finalmente, ha deciso di affrontare in maniera concreta un problema spinoso che si stava trascinando oltre ogni previsione, coinvolgendo migliaia di lavoratori in tutto il Paese”.

Se da una parte l’imminenza della difficile situazione sociale impone di correre ai ripari, è importante tener conto del prossimo gruppo di lavoratori interessati a questo tipo di provvedimenti, vale a dire coloro che in seguito ad accordi aziendali ad oggi usufruiscono di ammortizzatori sociali strumentali in attesa del conseguimento, nei prossimi anni, della pensione. Per questa categoria, peraltro ancora non ben quantificata, non sono state escluse soluzioni di diverso tipo, come ad esempio il reintegro lavorativo favorito da agevolazioni contributive.
 
Il Presidente Nesci conclude il suo pensiero sulla vicenda affermando: “Grazie al confronto fra le parti si spera di poter giungere ad accordi che non penalizzeranno oltre misura i lavoratori di ogni categoria. Riteniamo sia opportuno fare delle scelte che tengano presente da una parte il complesso scenario in cui la nostra economia va ad inserirsi, ma dall’altra soprattutto la dignità di ogni singolo lavoratore. Da parte nostra continueremo a batterci con tutte le forze presso le sedi opportune affinché i diritti acquisiti dei cittadini, siano essi lavoratori o pensionati, vengano tutelati al 100%, continuando ovviamente a fornire tutte le informazioni del caso e i consueti servizi di assistenza previdenziale a titolo gratuito”.


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