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In occasione della presentazione al Comitato interministeriale, guidato da Mario Monti, della prima relazione da parte del Commissario per la revisione della spesa Enrico Bondi, è emerso un dato rilevante in merito alle previsioni di intervento: appurata la necessità di dover agire seguendo la strada della riduzione economica combattendo gli sprechi e le inefficienze, ammonterebbe a 100 miliardi la cosiddetta “massa di spesa potenzialmente aggredibile”. Ad esprimersi a tal riguardo è stato il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, sottolineando che i provvedimenti abbracceranno tutto il settore pubblico, compresi i Comuni, localizzando le situazioni di spreco, possibili in tutti i comparti.
Il Presidente Nazionale del Patronato EPAS, Denis Nesci interviene sulla vicenda affermando: “Individuare tutte quelle circostanze in cui l’economia pubblica risulta mancare dei principi legali, porterà beneficio all’intero Paese. Un intervento deciso che non colpisca i servizi e le prestazioni a sostegno dei cittadini, ma che indaghi sulle circostanze di carenza troppo spesso dovute a condizioni di spreco della spesa pubblica, anche per far sì che si dia un po’ di respiro ai cittadini –aggiunge Nesci- e che si reperiscano altrove le risorse necessarie per giungere al pareggio di bilancio”.
Nella relazione stilata, Enrico Bondi sottolinea che verranno esclusi dai tagli i trasferimenti all’UE, la spesa per le pensioni, per gli interventi sociali e per gli investimenti pubblici, oltre che la spesa per i contributi statali e regionali. Proiettandosi in un periodo medio-lungo, le previsioni sembrerebbero positive e le stime parlano di 300 miliardi su cui intervenire.
“Un ridimensionamento delle spese sensato e mirato a risollevare la nostra società è quanto ci auguriamo se si pensa che tra gli obiettivi della relazione affiora la volontà di evitare l’aumento dell’Iva previsto per ottobre, per cui – dice ancora il Presidente Nazionale Epas Nesci– riconosciamo la piaga dello spreco che ha preso piede nella nostra economia, e allo stesso tempo diciamo che è necessario valutare tutte le fonti a cui attingere affinché abbia senso il processo di revisione della spesa, anche se continuiamo ad insistere che bisognerebbe concentrarsi sull’eliminazione dei privilegi di cui godono ancora troppe categorie”.