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“La situazione dei lavoratori posti in mobilità –afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- ci sta particolarmente a cuore, per via delle enormi incertezze che hanno caratterizzato la loro situazione in seguito alle numerose riforme degli ultimi anni. L’auspicio –aggiunge Nesci- è che presto si arrivi ad una soluzione chiara e accettabile, capace di fornire a tutti coloro che vivono questa difficile situazione le risposte a cui queste persone hanno diritto”.
Dal Ministero si sostiene che gli articoli non sarebbero stati modificati ma solo la pubblicazione in Gazzetta fugherà ogni dubbio. Il Direttore Generale dell’INPS, Mauro Nori, ha dichiarato che immediatamente sarà avviato il processo di certificazione del diritto individuando i potenziali beneficiari e contattandoli direttamente per fissare un appuntamento nelle varie sedi territorialmente competenti. Si partirà con il primo contingente: i firmatari di accordi di mobilità prima del 4 dicembre 2011 che perfezionano il requisito pensionistico all’interno del periodo di fruizione della mobilità (25.590); coloro che sono stati autorizzati alla prosecuzione dei versamenti volontari dei contributi (10.250) con decorrenza pensionistica entro il 2013, che non abbiano ripreso l’attività lavorativa e abbiano almeno un contributo accreditato o accreditabile; i titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore al 4 dicembre 2011 (17.710). Rimane tutto bloccato, invece, per quanto riguarda gli “esonerati” del pubblico impiego in attesa di certezze sulla spending review.
“Restiamo in attesa che tutto si sistemi per il meglio e in tempi brevi -è il pensiero di Denis Nesci- e come sempre restiamo a disposizione di tutti i cittadini che hanno bisogno della nostra assistenza in ambito previdenziale e delle informazioni che possono riguardarli direttamente; allo stesso tempo però –conclude Il Presidente Nazionale Epas- facciamo un appello alla politica affinché, a cominciare da oggi, sappia davvero farsi interprete delle reali necessità del Paese trovando il modo, in mezzo alle acrobazie necessarie per far quadrare i conti, di migliorare la situazione di tanti lavoratori che fanno sempre più fatica a restare a galla in questo periodo”.