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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 30/07/2012

DECRETO LEGISLATIVO N. 109 DEL 16 LUGLIO 2012: PROCESSO DI REGOLARIZZAZIONE CONTRO L'ILLEGALITÀ DELL'IMMIGRAZIONE
Il decreto legislativo n.109/16 luglio 2012 recante attuazione della direttiva 2009/52/CE pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 172 del 25 luglio 2012, entrerà in vigore il 9 agosto.
Il provvedimento volto a rafforzare la lotta contro l’immigrazione illegale, vieta l’impiego di cittadini di Paesi terzi con soggiorno irregolare individuando sanzioni e provvedimenti da applicarsi per i datori di lavoro che violeranno la disposizione. Si va così a potenziare un impianto normativo già esistente, infatti la materia viene attualmente regolamentata dall’articolo 22, comma 12 del Testo Unico sull’immigrazione.
Secondo le nuove direttive, i datori di lavoro avranno la possibilità di dichiarare l’esistenza di rapporti di lavoro a tempo pieno irregolari, ad eccezione del settore del lavoro domestico dove sarà possibile regolarizzare anche rapporti di lavoro a tempo ridotto purché non inferiore alle 20 ore settimanali, senza alcun procedimento penale e/o amministrativo per la violazione.
Al fine di avviare l’immediato processo di regolarizzazione, entro 20 giorni dalla sua entrata in vigore saranno indicate le modalità di presentazione della domanda ed i limiti di reddito del datore di lavoro attraverso un decreto interministeriale.
La dichiarazione potrà essere presentata, dal 15 settembre al 15 ottobre 2012 allo sportello Unico per l’Immigrazione previo pagamento di un contributo forfettario di 1.000 euro per ciascun lavoratore a cui si dovrà aggiungere la somma necessaria a regolarizzare le quote dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari ad almeno sei mesi.
Nel caso in cui il datore di lavoro risulti condannato per determinati reati tra i quali il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della stessa o di minori da impiegare in attività illecite, il nulla osta al lavoro potrà essere rifiutato. Ad aggravare le pene a carico del datore di lavoro saranno tre rilevanti fattori: l’occupazione irregolare di più di tre lavoratori, l’occupazione di minore in età non lavorativa o di lavoratori sottoposti a condizioni di particolare sfruttamento.
 “Affinché il processo dell’immigrazione irregolare venga debellato è importante indicare le linee guida per la regolarizzazione delle situazioni illecite ancora in atto. Il decreto legislativo n.109/16 luglio 2012 ed il decreto Flussi, costituiscono strumenti fondamentali affinché cittadini stranieri possano immigrare nel nostro Paese mantenendo le condizioni di legalità nel rispetto delle Leggi.” -Commenta il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci.
 

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