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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 28/11/2012

SANITÀ PUBBLICA E SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA, È POLEMICA DOPO LE FRASI DI MONTI
Le parole pronunciate ieri dal Premier Mario Monti, come accaduto spesso nel recente passato, hanno generato una serie di reazioni a catena, dando vita ad un dibattito che sicuramente prolungherà la sua eco ancora nelle prossime settimane. "Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento": questa la frase della discordia, inserita nel discorso tenuto dal Presidente del Consiglio, intervenuto in videoconferenza a Palermo in occasione di un evento sulle biotecnologie. 

“Le parole del Capo del Governo prestano il fianco a interpretazioni di vario genere –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e probabilmente, condizionate dalle enormi difficoltà di questo particolare momento storico, nonché dalla delicatezza e dall’importanza dell’argomento in questione, hanno subito fatto pensare al peggio, ossia hanno fatto scattare l’allarme sul rischio di  tagli immediati e pesanti anche nel settore sanitario. Siamo sicuri –continua Nesci- anche in conseguenza della nota successiva comunicata da palazzo Chigi, che in tal senso non verranno meno le garanzie necessarie per far sì che il Servizio sanitario nazionale continui ad esercitare il suo compito fondamentale e irrinunciabile”.

In effetti, allo scoccare dell’ora X delle polemiche, è arrivata praticamente immediata la nota di Palazzo Chigi, come a voler spegnere un principio di incendio che però aveva già finito per propagarsi, approfittando del vento di crisi e tagli che continua a imperversare senza sosta sull’economia italiana. “Le garanzie di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale non vengono meno”, è il cuore del messaggio successivo che prova a tranquillizzare gli animi dopo che le parole di Monti hanno infuocato la giornata di ieri, ma nonostante il tentativo di raddrizzare la situazione e di specificare meglio quanto accennato dal Premier, è subito partito il treno dei commenti sulla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. Anche il chiarimento relativo al fatto che sia “Necessario individuare e rendere operativi modelli innovativi di finanziamento e di organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie” non ha scalfito la posizione di chi, a seguito delle parole pronunciate da Monti, invita a riflettere su come ormai nemmeno la sanità sia al riparo da fenomeni quali la privatizzazione e l’allargamento delle differenze tra ricchi e poveri.
 
“I possibili scenari aperti dalla recessione, purtroppo, sono spesso inquietanti –è la riflessione del Presidente Epas- e ovviamente ogni riferimento a tagli e sacrifici suona come un campanello d’allarme per la società civile, visto che fino ad oggi ogni settore della vita sociale ha dovuto subire numerosi e dolorosi interventi correttivi. Ad ogni modo –conclude Denis Nesci- speriamo vivamente che un servizio essenziale come la sanità venga sempre riconosciuto come non negoziabile dalle Istituzioni, perché il diritto alla salute deve essere sempre garantito in egual misura a tutti, indipendentemente dal reddito posseduto”
 
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