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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 04/12/2012

PREVIDENZA E ASSISTENZA, UNO SGUARDO AL FUTURO
Quale impatto avranno sul futuro le enormi difficoltà che caratterizzano il presente? In che modo la popolazione italiana, tristemente abituata a fronteggiare gli attuali problemi del sistema economico, immagina il proprio domani, soprattutto a livello previdenziale? Quali strascichi lasceranno la grave crisi economica di questi anni e le numerose riforme che hanno cambiato faccia all’universo della previdenza? Questi e altri interrogativi emergono con sempre maggiore evidenza negli ultimi mesi, come espressione dei mutamenti sociali conseguenti ai cambiamenti normativi messi in atto in questo delicato momento storico. 

“Lo scotto delle ultime vicende, dalla recessione ai provvedimenti governativi sulle pensioni, ha sicuramente lasciato il segno –ha detto il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- ed è normale che oggi i cittadini tendano ad essere meno fiduciosi circa il futuro. Ciò però non significa che le cose non miglioreranno nel domani –continua Nesci- anche perché i sacrifici di oggi vanno a compensare gli errori del passato e, allo stesso tempo, hanno come obiettivo quello di garantire un avvenire di maggiore serenità agli italiani”.  

La concezione del futuro è sicuramente differente rispetto a prima, con dubbi di diverso tipo che contribuiscono a spingere gli italiani a non dare più per scontata la possibilità di fare affidamento a concetti come pensione, assistenza, serenità economica. A riprova di ciò è il fatto che i giovani hanno sempre più maturato la convinzione che sia il caso di pensare sin da oggi ad assicurarsi una vecchiaia serena, e che per farlo non è più sufficiente lavorare e affidarsi al sistema pensionistico tradizionale; si affacciano inoltre con sempre maggiore successo forme private di assicurazione sulla vita, sulla malattia e sulla non autosufficienza.  
 
Davanti a una situazione come questa, in cui indubbiamente si ha meno fiducia rispetto alle capacità dello Stato di far fronte ad un nuovo panorama sociale caratterizzato da un’età media della popolazione che continua a crescere, arrivano però anche segnali in direzione contraria. Il Presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, afferma infatti che le pensioni dei giovani non corrono alcun rischio e nel complesso disegna un quadro presente e futuro del sistema previdenziale italiano sicuramente meno cupo di come viene spesso percepito dal sentire comune. Il Presidente dell’Istituto Previdenziale, inoltre, ribadisce nuovamente che il passaggio al sistema contributivo era necessario per la sostenibilità del sistema pensionistico, affermando che la riforma previdenziale ha di fatto provveduto a chiudere una fase di transizione che si è protratta troppo a lungo; Mastrapasqua, ha poi detto che la soluzione al problema degli esodati è vicina, considerando che esiste un’intesa concreta in tal senso tra Governo, Parlamento e parti sociali.
 
“In un momento del genere, caratterizzato da dubbi e incertezze –è la considerazione del Presidente Epas, Denis Nesci- è bene che le istituzioni competenti forniscano determinate garanzie ai cittadini, duramente provati dai numerosi cambiamenti in corso. Il diritto alla pensione, all’assistenza e al lavoro restano dei capisaldi sociali e civili che non devono mai essere messi in discussione”.
 
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