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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 06/12/2012

UNIONE EUROPEA: PRONTE MISURE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE
“Quella della disoccupazione giovanile è un’autentica piaga sociale che accomuna tantissimi Paesi Europei –dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- e che negli ultimi anni ha raggiunto livelli davvero insostenibili, sia dal punto di vista della salute economica degli Stati, sia per quel che riguarda l’aspetto prettamente sociale delle nazioni. Sicuramente, dopo anni di sacrifici e di iniziative volte a risanare i bilanci pubblici –continua Nesci- bisogna intervenire con energia per mettere i giovani nelle condizioni di lavorare e, di conseguenza, di trainare l’economia”. 

Il problema della disoccupazione giovanile è in questi giorni al centro dei dibattiti in seno alla Commissione Europea, la quale sta provando a studiare una serie di provvedimenti da realizzare già nel breve periodo per contrastare un fenomeno in continua, preoccupante ascesa. Riguardo l’attenzione dedicata al tema dall’Unione Europea, sono emblematiche le parole di Laszlo Andor, Commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, il quale ha detto che l’alto tasso di disoccupazione giovanile ha conseguenze drammatiche per i giovani, ma anche per le economie dei diversi Paesi, e che è necessario investire sui giovani d’Europa aiutandoli nella difficile transizione verso il mondo del lavoro.

I buoni propositi dell’Unione Europea verranno da subito tradotti in azioni concrete: sono state già proposte diverse misure relative all’occupazione giovanile, tra cui una raccomandazione agli Stati membri sull’introduzione di una garanzia per la gioventù, mediante la quale si assicuri che tutti i giovani fino ai 25 anni ricevano un’offerta di lavoro, di prosecuzione dell’istruzione scolastica, di apprendistato o di tirocinio di qualità elevata, non oltre 4 mesi dalla fine di un ciclo d’istruzione formale o dall’inizio di un periodo di disoccupazione. Gli Stati membri, inoltre, saranno chiamati a far intervenire per tempo i servizi di collocamento e altri partner a favore dei giovani e ad utilizzare il Fondo Sociale Europeo e gli altri fondi strutturali a disposizione; dal canto suo, l’Unione Europea si impegna a favorire la consultazione tra le parti sociali europee relativamente ad un quadro di qualità per tirocini che consenta ai giovani di acquisire esperienze di lavoro di qualità nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza.
 
“L’Unione Europea sta lanciando segnali chiari e inequivocabili –afferma Denis Nesci- relativamente al dramma della disoccupazione giovanile: l’auspicio è che ogni Paese segue l’esempio e attivi in tempi brevi tutte le risorse necessarie affinché quella straordinaria risorsa sociale, lavorativa ed economica rappresentata dai giovani possa finalmente essere valorizzata al meglio, per il bene di tutti”. 
 
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