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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 07/12/2012

ECONOMIA ITALIANA E CRISI, ECCO LA FOTOGRAFIA FATTA DAL CENSIS
Dopo anni di sacrifici e di scarso ottimismo relativamente alla situazione italiana, per la prima volta gli addetti ai lavori hanno pronosticato/azzardato il possibile punto di partenza per la crescita economica, con la conseguente fine di un processo di recessione che sembrava davvero interminabile. Fermo restando che tali previsioni dovranno confrontarsi con una realtà socio-economica tutt’altro che ben definita, per cui è bene non cedere a facili entusiasmi, la speranza è che davvero si possa finalmente invertire una tendenza che sta assumendo contorni sempre più drammatici. L’ultimo segnale in tal senso è il Rapporto per l’anno 2012 del Censis sulla Situazione sociale del Paese.

Il Centro studi investimenti sociali delinea un quadro preciso della dura realtà che ha caratterizzato (e caratterizza tuttora) l’Italia, alle prese con una vera e propria prova di sopravvivenza. Bastano infatti pochi dati per rendersi conto di una realtà davvero difficile: il reddito medio pro-capite ha fatto un balzo all’indietro di vent’anni, attestandosi alle cifre del 1993, mentre la ricchezza finanziaria delle famiglie ha fatto registrare nell’ultimo decennio addirittura un -40,5%, passando da 26.000 a 15.600 euro per famiglia. Il ceto medio, la cui crescita era stata per anni simbolo del benessere del Paese, ha conosciuto un periodo di notevole difficoltà, a cui fa però da contraltare lo slittamento della ricchezza verso le fasce più anziane della popolazione.

“I numeri evidenziati da diversi sondaggi degli ultimi anni dimostrano come il benessere economico sia una realtà che riguarda una fascia di popolazione sempre meno ampia –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e che i cittadini e le famiglie stanno vivendo tempi durissimi. La speranza –continua Nesci- è che le previsioni che parlano di segnali di ripresa già a partire dal secondo semestre del prossimo anno si rivelino esatte, e che il tempo dei grandi sacrifici giunga davvero al termine a breve”.
 
In tempi così difficili spesso tocca ricorrere a soluzioni di qualunque tipo, anche abbastanza dolorose: a questa conclusione sono giunti tantissimi italiani, come si evince da alcuni dati particolarmente significativi. Secondo il rapporto Censis, infatti, 2milioni e mezzo di famiglie hanno reputato necessario vendere oro e oggetti preziosi, e altre 300.000 si sono private di opere d’arte o mobili di valore; l’85% delle famiglie ha invece eliminato sprechi ed eccessi, mentre il 73% sceglie offerte e alimenti meno costosi. Altre contromisure parecchio diffuse sono la preparazione autonoma di cibi (pane, ortaggi, conserve, gelati) e il tentativo di far fruttare il patrimonio immobiliare in proprio possesso, affittando ad esempio alloggi come piccoli bed & breakfast; come prevedibile, si registra una contrazione notevole dei consumi, col 62,8% degli italiani che si sposta sempre meno in auto o moto (e un -25% alla voce immatricolazioni nel periodo gennaio-settembre 2012 rispetto al medesimo periodo nell’anno precedente) e un considerevole aumento dell’uso delle biciclette (3 milioni e mezzo di bici in più vendute negli ultimi due anni). 
 
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