La notizia delle dimissioni del Capo del Governo hanno movimentato il fine settimana e reso ancora più intensi i mesi conclusivi del 2012, uno degli anni più travagliati che la storia della Repubblica Italiana ricordi. I numerosi provvedimenti da discutere e approvare restano sospesi nel limbo della politica, a cui spetta adesso il gravoso compito di scegliere quale, fra le diverse urgenze, debba avere la priorità.
Ad oggi, la Legge di Stabilità sembra essere assolutamente in pole position e, salvo colpi di coda imprevisti o novità dell’ultimissima ora (eventualità comunque da non escludere del tutto, viste le continue sorprese a cui il nostro Paese è abituato), dovrebbe avere il via libera definitivo entro Natale: ciò significa che con ogni probabilità verranno adottate misure quali il Decreto Ilva, la norma salva-precari della Pubblica Amministrazione, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, il trasferimento dell’Imu ai Comuni, il finanziamento per i centri terremotati dell’Emilia e altri provvedimenti presenti nel cosiddetto Decreto Milleproroghe.
Analizzando il febbrile lavoro di questi giorni, colpisce un’assenza illustre tra gli interventi considerati come priorità ineludibili per il Paese: la riduzione del prelievo fiscale. A tal proposito, il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci, dice: “Crediamo sia un atto di responsabilità inserire tra gli obiettivi immediati della politica la questione fiscale, poiché reputiamo che un intervento teso a favorire gli investimenti delle aziende e ad incoraggiare i consumi –aggiunge Nesci- sia non solo auspicabile, ma addirittura necessario per risollevare le sorti della nostra economia”.
A pochi giorni dalla conclusione dell’esperienza del Governo Tecnico, infatti, il carico fiscale che continua a soffocare cittadini e imprese non accenna a diminuire. Anzi, in realtà le previsioni per l’immediato futuro parlano di possibili, ulteriori rialzi: il primo dato allarmante in tal senso è che per moltissimi italiani la Tredicesima svanirà in un amen, destinata al pagamento di tasse di ogni genere, spauracchio Imu in primis. Inoltre, c’è da tener conto che un sistema fiscale come il nostro ha un appeal praticamente nullo anche per le imprese estere, spaventata da tasse elevate e meccanismi di determinazione degli imponibili complicati e insidiosi; inoltre, nonostante l’intensificazione della lotta agli evasori, bisogna capire se quanto fatto contro l’evasione fiscale ha portato risultati davvero importanti a beneficio delle casse dello Stato.
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