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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 11/12/2012

SEMPRE DI PIÙ GLI ITALIANI A RISCHIO POVERTÀ
Spese impreviste vissute con apprensione, ferie lontano da casa simili a miraggi, difficoltà con il pagamento di mutui e bollette; ma anche problemi seri nel fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni o nel riscaldare l’abitazione nella maniera giusta per affrontare la stagione più fredda. Tutti questi elementi indicano in maniera inequivocabile come il problema povertà, in Italia, sia sempre più un rischio con cui dover fare i conti, una triste realtà che riguarda una percentuale di italiani sempre più alta e che, secondo le previsioni, rischia di diventare ancora più ampia nel futuro immediato.

 
“Ormai non si tratta più di fare sacrifici e di rinunciare a lussi o comodità –dice al riguardo il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- poiché tanti italiani sono finiti nel baratro della povertà, come emerge dal fatto che a esser messi in discussione siano sempre più beni di prima necessità e non consumi superflui. Speriamo che questa situazione di difficoltà, sempre più diffusa, venga analizzata con senso di responsabilità dalle Istituzioni –continua il Presidente Epas- in modo tale che vengano finalmente adottate le giuste contromisure per arginare un fenomeno che purtroppo continua a coinvolgere sempre più famiglie nel nostro Paese”.
 
L’incidenza della crisi sulla vita degli italiani continua a farsi sentire: stavolta è l’Istat a descrivere il quadro della nostra società, attraverso la ricerca “Reddito e condizioni di vita”. I dati riferiti al 2011 indicano che il rischio povertà è qualcosa di molto concreto per il 28,4% degli italiani, ossia più di uno su quattro, con un inquietante +3,8% rispetto all’anno precedente; inoltre, la forbice tra le famiglie più povere e quelle più ricche continua ad allargarsi, con il 20% delle prime a detenere l’8% del reddito totale, e il 20% di quelle più facoltose che usufruiscono del 37,4% della ricchezza globale del Paese.
 
Le cause di tutto ciò vanno ricercate nel basso livello dei redditi, aggravato dalla perdita del potere di acquisto: i problemi che fanno dell’Italia uno dei Paesi messi peggio dell’intera Unione Europea (in cui la media delle persone a rischio povertà è del 24,2%) sono ancora più gravi al Sud e nelle Isole, zone in cui i redditi sono più bassi della media nazionale addirittura del 27%.
 
“Davanti a questi numeri- afferma Denis Nesci- diventa sempre più urgente mettere in atto una serie di interventi capaci di riattivare i consumi, consentendo però prima di tutto ad ogni famiglia di avere condizioni di vita dignitose. Ogni rinuncia importante a cui sono obbligati i cittadini –aggiunge il Presidente Nazionale dell’Epas- rappresenta una grave sconfitta per tutti”
 
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