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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 12/12/2012

CONVENZIONE DI ISTANBUL, ARRIVA LA RATIFICA DEL GOVERNO
Il fenomeno della violenza sulle donne, purtroppo, fa registrare numeri ancora elevatissimi, inaccettabili: fino ad oggi, le vittime dall’inizio dell’anno nel nostro Paese sono già 118. Davanti ad una realtà di questo tipo è fisiologico mettere in atto delle soluzioni normative capaci di arginare una situazione gravissima, soprattutto considerando che in molti casi sarebbe stato possibile evitare i tragici sviluppi che si sono poi verificati. In tal senso, dunque, la notizia della ratifica della Convenzione di Istanbul avvenuta ieri pare più che mai un atto necessario e di grandissima valenza.

 
“Finalmente, con la ratifica di ieri, è stato fatto un passo in avanti di fondamentale importanza nella battaglia contro uno dei nemici più subdoli e indegni del nostro Paese, ossia la violenza operata contro le donne –afferma soddisfatto il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- per cui speriamo di cuore che presto si possano raggiungere risultati importanti in una lotta di civiltà che interessa tutti, indistintamente. Davanti ad un problema di questo genere –continua Nesci- è necessario che ognuno faccia la sua parte, perché risulta davvero difficile immaginare che altre problematiche possano essere considerate più urgenti o addirittura più importanti”.
 
La Convenzione di Istanbul, firmata l’11 magio del 2011 e già sottoscritta dall’Italia il 27 settembre scorso, nel definire la violenza contro le donne parla di “Una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata”. Si tratta dunque di uno strumento legislativo che, a detta dei Ministri Terzi (Affari esteri) e Fornero (Lavoro e Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità), rappresenta il livello più avanzato dello standard internazionale sia nella prevenzione che nel contrasto di tutti i possibili atti di violenza contro le donne, anche in virtù del fatto che esso contiene norme che prevedono la protezione delle vittime e la criminalizzazione dei responsabili.
 
“L’impegno mostrato dal Governo nell’affrontare la questione –dice Nesci- è sicuramente ammirevole, ma è ovvio che adesso ci si aspetta un atto di grande responsabilità del Parlamento, chiamato ad approvare la ratifica del Governo. Siamo sicuri che nel mare di provvedimenti da affrontare e nell’ambito delle difficilissime scelte da compiere per il bene dell’Italia –aggiunge il Presidente Nazionale del Patronato Epas- verrà trovato il tempo necessario per procedere nella direzione indicata dall’Esecutivo, in modo tale da fornire un segnale forte e inequivocabile riguardo la lotta alla violenza sulle donne ma, più in generale, ad ogni forma di sopruso”.
 
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