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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 18/12/2012

LA QUALITÀ COME ELEMENTO INDISPENSABILE PER LA CRESCITA
Sconfiggere la crisi e far ripartire la crescita: questa la mission a cui è chiamato il nostro Paese, così come la stragrande maggioranza di quelli appartenenti all’Eurozona e all’area economicamente più avanzata del Pianeta. Per farlo, però, occorre trovare delle contromisure capaci di spingere oltre le paludose acque della recessione i sistemi economici che hanno finito per aggrovigliarsi su se stessi, smarrendo la via del benessere che pareva essere stata tracciata per sempre, e che si credeva erroneamente avesse messo al riparo da cattive sorprese i cittadini di oggi e di domani.

In realtà poi, come è tristemente noto a tutti, le cose sono andate diversamente. Imprudenza, comportamenti incoscienti e superficialità hanno sicuramente contribuito a sottovalutare conseguenze che, alla prova dei fatti, si sono rivelate estremamente dannose per la collettività. Ora però, al di là degli errori commessi, è necessario mettere in pratica le strategie più idonee per dare nuovo slancio al processo di crescita, ma per farlo occorre adottare un approccio diverso al problema e una visione non necessariamente ancorata a modelli passati. A partire da questo ragionamento, una strada percorribile per avere risposte più complete in tal senso potrebbe essere quella di affidarsi ad indicatori che vadano oltre le informazioni fornite dal Pil, per poter così avere un quadro più ampio dell’economia e della società in generale.

Tra le soluzioni possibili per cercare di imprimere un nuovo corso alla realtà socio-economica del Paese, è di sicuro interesse analizzare il quadro che emerge dall’elaborazione del Piq, sigla che indica il Prodotto interno qualità, promosso da fondazione Symbola e Unioncamere: proprio la qualità può rappresentare il valore aggiunto nei processi produttivi, la spinta decisiva affinché davvero si possa entrare in una nuova fase.
 
“La parola qualità dovrebbe essere una sorta di parola d’ordine in ogni ricetta che miri alla crescita economica e sociale di un Paese –dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas- poiché spesso indica quelle eccellenze capaci di fare da traino a tutto il resto. È proprio la qualità la stella polare a cui dovrebbe tendere ogni attività lavorativa –aggiunge Denis Nesci- specialmente in un periodo come quello attuale, in cui i costi e le spese non danno tregua a imprese e lavoratori e c’è estremo bisogno di standard qualitativi di un certo livello”.
 
Il Piq, in sostanza, non ha come obiettivo quello di misurare esclusivamente il benessere del Paese, ma di agganciare indicazioni economiche e produttive al contesto sociale e ambientale di riferimento, nonché al modo in cui vengono valorizzati la comunità e il territorio, senza dimenticare elementi fondamentali come la legalità. Il Prodotto interno di qualità nasce quindi da una combinazione interessante di fattori imprescindibili nel tastare il polso ad un determinata realtà sociale, come ad esempio innovazione, cultura, specificità territoriali, ricerca, creatività. In definitiva, mira a fotografare la realtà di un Paese senza limitarsi a dati prettamente numerici legati all’economia, ma unendo questi importantissimi dati a una visione globale del Paese.
 
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