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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 20/12/2012

LE NUOVE PROSPETTIVE DELLA SANITÀ ITALIANA
“Com’è facile immaginare, ogni intervento normativo che va a toccare un argomento delicato come la sanità determina una serie di reazioni e di discussioni che coinvolgono Istituzioni, opinione pubblica e media –sono le parole di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- in un confronto serrato. Basti pensare alle recenti polemiche che hanno fatto seguito alle dichiarazioni del Premier Monti sulla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. Occorre quindi analizzare con grande lucidità le innovazioni proposte dalle nuove norme –continua Nesci- e capire se il Paese sta andando nella giusta direzione relativamente ad un settore la cui efficienza non può che essere una priorità assoluta”.

 
La questione della sostenibilità del settore sanitario è destinata a prolungarsi. Un capitolo fondamentale di questa vicenda è sicuramente individuabile nella serie di provvedimenti relativi ai livelli di assistenza che andranno a definire l’albo dei Lea, i livelli essenziali di assistenza che indicano quelle prestazioni che devono essere assicurate gratuitamente ai cittadini in tutta Italia, al di là delle scelte operate dalle singole Regioni. In tal senso, le novità in atto sono rilevanti e hanno dovuto tener conto della ormai cronica necessità di risparmiare che incombe implacabile sulle casse dello Stato.
 
Tra le voci che escono dalla prestazioni a carico dello Stato troviamo diversi interventi eseguibili in ambulatorio, come ad esempio quello alla cataratta o al tunnel carpale, nonché gli accertamenti prescritti anche quando non necessari (si pensi a Tac e risonanze in alcuni particolari casi). I cambiamenti seguono come indicazione principale la parola d’ordine “appropriatezza” e hanno come obiettivo finale quello di eliminare sprechi e inefficienze per rendere sostenibili i tagli previsti. Le somme risparmiate dovranno comunque essere utilizzate anche per fornire la necessaria copertura assistenziale a cinque patologie croniche e a 110 malattie rare ad oggi sprovviste della copertura pubblica.
 
Tra le nuove voci soggette al rimborso troviamo così anche la ludopatia, considerata quindi patologia a carico dello Stato, anche se praticamente in contemporanea il Parlamento ha dato il via libera all’apertura di mille nuove sale poker facendo slittare anche di sei mesi i divieti di pubblicità dei giochi d’azzardo. Passo in avanti importante invece per i parti naturali, poiché anche l’epidurale finalmente verrà rimborsata.
 
“La decisione di inserire tra le prestazioni con diritto al rimborso l’epidurale e la ludopatia ci trova assolutamente d’accordo –afferma Denis Nesci- poiché crediamo sia assolutamente positivo il fatto che vengano incoraggiati i parti naturali indolori e che lo Stato dia un segnale concreto riguardo la lotta al gioco d’azzardo, dramma sociale troppo spesso sottovalutato e sottostimato. Peccato però –continua il Presidente Epas- che i dettami contenuti nella Legge di Stabilità abbiano, almeno parzialmente, sconfessato i buoni propositi evidenziati riguardo la lotta alla dipendenza da gioco: crediamo che rinviando di sei mesi i divieti di pubblicità dei giochi d’azzardo e permettendo l’apertura di mille nuove sale poker nel nostro Paese, sia stata gettata al vento una grande opportunità per dimostrare coerenza e coraggio in questa lodevole battaglia”.
 
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