Ente di Patronato e di Assistenza Sociale
Via Giovanni Giolitti, 212/C - 00185 Roma
Tel. 06.4818918 - Fax 06.48976812 - [email protected]
Numero Verde 800 029661

 I Vostri diritti sono i Nostri doveri!

»Home »News
»Chi siamo »link utili
»Attività »Cookie Policy
»Privacy Notice
WISTLEBLOWING Amministrazione Trasparente
lunedì 6 maggio 2024    Italiano Francese English Spagnolo Tedesco
x-CHIUDI
Indietro  Stampa  Stampa PDF    A | A | A |
Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 09/01/2013

UNIONE EUROPEA: IMU DA RIVEDERE. E IN ITALIA IL RISCHIO POVERTÀ RIMANE CONCRETO
“Progressività”: sembra essere questa la nuova parola d’ordine da associare ad una delle imposte più odiate dagli italiani, l’Imposta Municipale Unica o Imposta Municipale propria, meglio nota come IMU. La necessità di rendere meno iniqua una misura da sempre parecchio discussa è improvvisamente balzata al centro dei dibattiti mediatici dopo la tirata d’orecchie giunta da Bruxelles, con l’Unione Europea che ha invitato in maniera esplicita le istituzioni nostrane ad apportare significative modifiche ad un provvedimento che è da molti considerato come un autentico flagello per le famiglie, con parecchi lavoratori costretti a immolare quasi totalmente la propria tredicesima sull’altare dell’IMU.

 
“Il peso eccessivo, direi sproporzionato, che ha avuto questa imposta sui bilanci dei cittadini è sotto gli occhi di tutti –afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e crediamo sia assolutamente necessario intervenire per correggere il tiro e porre rimedio davanti ad una situazione che ha penalizzato in maniera eccezionale tantissime famiglie. Speriamo che chi di dovere colga immediatamente le indicazioni fornite dall’Unione Europea –dice ancora il Presidente Nesci- affinché non si verifichino più in futuro situazioni di tale difficoltà per moltissimi cittadini, costretti ad enormi sacrifici per fronteggiare una spesa altissima legata spesso al possesso della propria abitazione principale, vale a dire di un diritto irrinunciabile”.
 
La questione è stata sollevata in occasione del rapporto annuale sull’occupazione e gli sviluppi sociali nei 27 Stati membri, analisi realizzata dalla Commissione Europea, la quale non ha lesinato critiche anche alla vecchia ICI che, secondo Bruxelles, non ha avuto impatto sulle disuguaglianze. Il giudizio sull’IMU invece, pur rilevando la presenza di alcuni aspetti di equità, come ad esempio la deduzione di 200 euro per le abitazioni principali, altre deduzioni supplementari per figli a carico e le distinzioni fra abitazioni principali e secondarie, ha evidenziato come esistano parecchi nodi ancora da risolvere, come ad esempio l’aggiornamento dei valori catastali o le deduzioni non legate alla capacità contributiva dei redditi dei cittadini. 
 
Le riflessioni figlie del rapporto UE però non possono limitarsi alla questione IMU. L’inquietante definizione di “Trappola della povertà di massa”, secondo Bruxelles, è un rischio concreto per diversi Paesi dell’Unione Europea, tra i quali l’Italia, con i cittadini italiani stretti nella morsa di tasse e imposte che riguardano lavoro, capitali e consumi e alle prese con una pressione fiscale superiore alla media europea. Inoltre, sebbene la disoccupazione globale nel nostro Paese non sia aumentato nel mese di novembre (è sempre ferma all’ 11,1%), quella giovanile ha raggiunto la quota record del 37,1%, facendo registrare un continuo aumento negli ultimi mesi.

“La disoccupazione, in particolare quella giovanile, continua ad essere un’autentica piaga sociale per il nostro Paese –sono le parole di Denis Nesci- così come in tanti altri Stati europei. Davanti a dati così allarmanti –aggiunge il Presidente Nazionale del Patronato Epas- diventa sempre più evidente come l’emergenza lavoro dovrà essere al centro dell’agenda politica dell’immediato futuro”.
 
Ascolta Ascolta questo testo: (voce maschile) | (voce femminile)
ATTENZIONE! Essendo una versione beta, questo lettore
potrebbe non funzionare correttamente con alcune news


FNA Il Patronato EPAS è un servizio della FNA - Federazione Nazionale Agricoltura