Si dice che gli italiani, storicamente, sappiano tirare fuori il meglio nei momenti di grande difficoltà, ingegnandosi per cercare (spesso con ottimi risultati) di venir fuori da situazioni complicate dando fondo a tutte le proprie risorse. Tale convinzione sembra trovare conferma nei comportamenti del nostro popolo in questo periodo, con la crisi che mette a dura prova i cittadini riducendone in maniera pesante le possibilità economiche.
“Le risposte che i cittadini italiani hanno saputo dare in un momento drammatico come quello attuale –afferma Il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- sono straordinarie. Le famiglie hanno realmente fatto i salti mortali per non soccombere davanti a tasse, bollette, aumento del costo della vita e disoccupazione. Crediamo che sia davvero giunto il momento che la classe dirigente e le istituzioni provvedano a premiare gli enormi sacrifici sostenuti dalla gente –aggiunge Nesci- attraverso politiche coraggiose e veramente eque, mettendo al primo posto gli interessi delle persone”.
La scure della recessione si è abbattuta senza pietà sui redditi degli italiani, con effetti devastanti: 288 euro in più di tasse a testa, bollette aumentate del 13% e potere d’acquisto calato del 4,4%. Facendo proprio il detto “A mali estremi, estremi rimedi”, essi però hanno provveduto a mettere in atto strategie di risparmio autonome, scegliendo accuratamente in quali ambiti e in che misura ridurre le proprie spese, senza trascurare categorie in apparenza intoccabili, come cibo e salute.
I segnali più clamorosi di nuove e inaspettate tendenza consumistiche, secondo quanto emerge dai dati Istat, sono rintracciabili nel boom degli hard discount e dei marchi commerciali low cost, ma anche nella diminuzione del consumo di carne e nel contemporaneo aumento dell’acquisto di pasta, o nel fatto che le aziende e i grandi centri commerciali si son visti costretti a ricorrere a sconti e promozioni per frenare l’emorragia di clienti, attratti appunto da marche e negozi meno costosi. Conseguenza dei tempi è anche il crollo della compravendita degli immobili e l’aumento del business degli affitta-camere, nonché la richiesta recente, giunta da milioni di famiglie, di poter pagare le bollette a rate, o la diminuzione degli acquisti e dell’utilizzo delle automobili. Relativamente al capitolo salute, basta dire che poliambulatori e odontoiatria a basso costo ma di qualità hanno fatto registrare un aumento del 70%.
“Se le scelte di risparmio degli italiani sono così drastiche da includere anche beni di prima necessità –è il commento di Denis Nesci- significa che diventa sempre più urgente trovare dei rimedi a questa situazione. Speriamo che il tempo dei sacrifici finisca presto –prosegue il Presidente Epas- e che ogni cittadino possa affrontare il futuro con maggiore serenità”.
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