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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 18/01/2013

TURISMO, UN SETTORE FONDAMENTALE DA VALORIZZARE
La ricchezza di un Paese dovrebbe poter contare sempre sulle principali risorse di cui esso dispone sul proprio territorio: se questa affermazione vale sempre, per ogni momento storico, a maggior ragione nei periodi di crisi dovrebbe rappresentare la regola numero 1 per limitare i danni e fornire un appiglio sicuro a cui aggrapparsi in attesa di tempi migliori. In Italia però accade un fenomeno piuttosto insolito: quella che dovrebbe rappresentare la voce trainante per il Belpaese in fase di recessione, ossia il turismo, è in realtà un punto debole della nostra economia, un settore entrato in una preoccupante spirale di problemi che fatica a riemergere e, di conseguenza, ad aiutare l’intero sistema economico nazionale a venir fuori da un periodo molto delicato.

 
“Pensare che il turismo italiano non raggiunga risultati rilevanti è molto triste –afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- ed è un vero peccato che un settore del genere non decolli completamente. Crediamo sia opportuno rivedere il sistema turistico nazionale e adottare le misure necessarie affinché esso diventi il fiore all’occhiello della nostra economia –prosegue Nesci- visto l’immenso potenziale di cui dispone in tal senso l’Italia”.
 
Il turismo in Italia, secondo le stime elaborate dal Governo, continua a perdere colpi, tanto che la leadership degli anni ’90 è ormai un ricordo sbiadito, visto che i sorpassi operati dai nostri “vicini” Francia e Spagna sono ormai una realtà consolidata. E così, nonostante il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco tra tutti i Paesi del mondo (ben 47), il nostro Paese arranca e non riesce a trasformare questa particolare voce del bilancio nel valore aggiunto della nostra economia. Colpa di strutture vecchie, incapaci di fornire ai turisti i livelli di confort e i servizi presenti nelle strutture ricettive degli altri Paesi, di costi eccessivi, di voli economici rari, di assenza di iniziative originali e accattivanti e della poca attenzione dedicata dalle istituzioni a questo settore negli ultimi anni. 
 
Il problema però, dopo anni di slogan caduti nel vuoto, pare finalmente essere balzato all’attenzione di tutti. Il Ministro del Turismo, Piero Gnudi, ha infatti detto che è necessario puntare con forza su arte, spiagge e cultura, invitando a concentrare gli investimenti del Meridione sul patrimonio storico ambientale. Pare evidente anche la necessità di riammodernare gli aeroporti, mentre il Governo ha annunciato anche l’intenzione di creare due nuovi poli turistici al Sud potenziando circa 40 siti dislocati su tutto il territorio nazionale.
 
“Il turismo è un settore che, se adeguatamente organizzato e valorizzato, può rappresentare una voce fondamentale per il nostro Paese –dice Il Presidente Epas Denis Nesci- ed è incomprensibile come questo straordinario patrimonio non venga utilizzato per far ripartire l’economia e mostrare al mondo la faccia migliore dell’Italia”.
 
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