“Uno Stato davvero attento alle esigenze reali dei cittadini non può trascurare il valore dell’istruzione -è il pensiero di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e deve consentire ad ogni famiglia di aver accesso all’acquisto dei libri di scuola senza dover affrontare spese che incidono in maniera eccessiva sul bilancio familiare. Una scuola di qualità a costi sostenibili deve essere tra le priorità assolute per chi è chiamato a governarci –aggiunge il Presidente Epas- e speriamo che chi di dovere si renda conto dell’importanza di questo tema”.
Il fatto che ha scatenato numerose polemiche è la decisione di liberalizzare l’adozione dei testi scolastici, togliendo il limite alla scelta dei testi basato sul divieto di adottare edizioni aggiornate prima di un periodo pari a cinque anni. In sostanza, a partire dall’anno scolastico 2014/2015, gli insegnanti avranno facoltà di cambiare i libri adottati senza vincoli di sorta, quindi in teoria anche ogni anno.
In attesa di nuovi sviluppi, al moment il provvedimento al centro dell’attenzione è la Circolare del Ministero dell’Istruzione sulle adozioni dei testi scolastici, datata 26 gennaio 2013, che illustra le novità introdotte dal Decreto Sviluppo di dicembre: come anticipato, dal 2014/2015 il blocco di 6 anni per le scuole medie e superiori, e di 5 anni per le elementari, relativo al cambiamento dei libri di testo, non esisterà più. Questa soluzione implica una serie di conseguenze sicuramente penalizzanti per le famiglie, in quanto c’è il rischio che non sarà più possibile utilizzare gli stessi testi per due o più figli, e sarà inoltre sempre più difficile acquistare i libri di scuola usati a prezzi ridotti e al contempo privarsi dei libri giù utilizzati vendendoli ad altri ragazzi più piccoli.
In realtà la nota del Ministero aggiunge un’altra considerazione, relativa alla novità dei libri di tasto online. I libri realizzati in parte in formato cartaceo e in parte in formato digitale diverranno realtà nel settembre del 2014, ma tale innovazione verrà attuata in maniera graduale, poiché saranno coinvolte solo le prime e le quarte classi della scuola primaria, le prime della scuola media, le prime e le terze delle scuole superiori; inoltre, il passaggio ai libri digitali avverrà solo in seguito all’adozione di un apposito decreto ministeriale che dovrà definirne le caratteristiche tecniche.
“L’adozione di libri online rappresenterà un importante passo in avanti in termini di progresso della scuola, istituzione che non può certo restare esclusa dal progresso tecnologico che riguarda l’intera società –dice Denis Nesci- ma significherà anche mettere a disposizione delle famiglie uno strumento nuovo per fronteggiare i costi sempre più alti dell’istruzione, senza che venga meno la qualità della stessa”.
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