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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 13/02/2013

IMU, ECCO ALCUNI DATI
L’Imposta Municipale Propria, detta anche Imposta Municipale Unica (da qui il temutissimo acronimo IMU) arriva finalmente alla tanto attesa resa dei conti. La tassa che più ha spaventato e fatto infuriare gli italiani passa ai Raggi X delle cifre, mostrando numeri sensibili di essere analizzati in maniera approfondita dagli addetti ai lavori. In particolare, colpisce la portata del gettito garantito dall’imposta in questione, quantificabile in 23,7 miliardi di euro, addirittura superiore di 1,2 miliardi alle previsioni iniziali. Si tratta di numeri importanti, sicuramente accolti con soddisfazione dalle Casse dello Stato, notoriamente in debito d’ossigeno e di capitali da molto tempo. 

 
Addentrandosi in maniera più profonda nella natura di queste cifre, si scopre che, a quanto dice il Governo, l’importo è molto vicino a quello assicurato dall’ICI nel 2007, in riferimento al gettito IMU sulla prima casa: ad aliquote standard, ossia al netto dell’intervento dei Comuni, la somma è di 3,4 miliardi di euro, che si scosta di poco rispetto ai 3,3 miliardi garantiti appunto dall’ICI. In realtà, l’Esecutivo sostiene che l’IMU è meno ingiusta della vecchia ICI, poiché essendo più progressiva colpisce soprattutto i redditi più elevati, e risulta in diversi casi meno cara. 
Inoltre, secondo Mario Monti è bene sottolineare come un quarto delle abitazioni principali risultino esenti dalla tassa in questione e che l’IMU sulla prima casa ha fornito un apporto pari appena al 17% del totale della somma ricavata.
 
“La gravità della crisi economica che ha colpito anche il nostro Paese imponeva senza dubbio l’adozione di misure impopolari e dolorose –dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- ma crediamo sia arrivato adesso il momento di porre fine alla richiesta continua di sacrifici ai cittadini e di provvedere –continua Nesci- a proporre e a mettere in atto anche soluzioni capaci di riavviare il mercato del lavoro e di dare nuove speranze ad una popolazione molto provata dalle ristrettezze economiche degli ultimi anni”.
 
Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, 3,8 miliardi di euro sul totale di 23,7 miliardi derivano dalle maggiorazioni decise dai Comuni, mentre l’IMU sulle prime case ha influito sul totale per una cifra di 4 miliardi di euro. Riguardo il “peso” delle singole città, c’è da dire che oltre un terzo del gettito IMU sulla prima casa arriva da 4 città, cioè Roma, Torino, Genova e Napoli, a cui si aggiunge Milano, se si considera il gettito non limitato alla prima casa (queste 5 città hanno garantito un quarto della cifra totale).
 
Abbandonando l’analisi sulle città, si nota come gli italiani in media abbiano pagato 225 euro a testa per la prima casa, mentre poco meno di un terzo del gettito totale, precisamente il 29,04%, arriva dal 6,9% dei contribuenti, a dimostrazione, secondo il Ministero dell’Economia, di come l’IMU sia più progressiva dell’ICI.  
 
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