Tra i numerosi provvedimenti adottati con la Spending Review trovano spazio anche quelli relativi ad una riorganizzazione della Pubblica Amministrazione: in particolare, il Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, ha previsto una serie di interventi tesi alla riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni, in percentuali anche abbastanza consistenti, sia per il personale dirigente sia per i dipendenti pubblici.
La scure dei tagli si abbatte dunque anche su un universo da sempre al centro di critiche e polemiche, riducendo in maniera per nulla trascurabile il numero di persone legate al lavoro nel settore pubblico. I provvedimenti in questione, infatti, riguarderanno qualcosa come circa 7.500 soggetti, con una contestuale riduzione del 20% fra i dirigenti e del 10% fra i dipendenti; se ci si sofferma sul capitolo “risparmio”, il dato stimato è di 337milioni di euro all’anno.
“Le novità contenute nella Spending Review sono sicuramente sempre indirizzate al risparmio –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- anche perché questa legge rappresenta un nuovo capitolo della politica di austerità che ha caratterizzato l’ultimo periodo del nostro Paese. Adesso però –aggiunge Nesci- si avverte la necessità di cambiare marcia e di dar vita a un momento nuovo, in cui l’obiettivo non dovrà essere più limitato al risparmiare fondi, ma soprattutto a far ripartire l’economia e a creare posti di lavoro”.
I provvedimenti contenuti nella ormai celeberrima Spending Review hanno potuto poi contare su tre decreti attuativi emanati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo scorso 23 gennaio, con i quali si è dato seguito alle disposizioni contenute nel decreto dello scorso luglio. La riduzione in questione ha coinvolto diversi enti, per la precisione 9 ministeri, 21 enti di ricerca, 20 enti pubblici non economici e 24 enti tra Parchi, Inps ed Enac.
Sulla base di quanto stabilito, di conseguenza, le varie amministrazioni avranno il compito di predisporre dei piani previsionali delle cessazioni di personale in servizio, fino a tutto il 2014, tenuto conto dei requisiti pensionistici previgenti, nonché delle cessazioni secondo il regime ordinario. In sostanza, alle persona considerate in esubero verranno applicati i requisiti per il pensionamento previgenti l’entrata in vigore del decreto “Salva Italia”.
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