Sarà a causa della crisi e delle difficoltà di trovare un lavoro, sarà per gli sconvolgimenti sociali e politici degli ultimi tempi, sarà per il crollo dei salari che sembra sempre più difficile arrestare: a fronte di tanti potenziali motivi che ognuno di noi si augura possano essere superati a breve con l’inizio della tanta auspicata ripresa economica, continua la tendenza a cercare fortuna oltre i confini del Belpaese. È quanto emerso da una nuova ricerca presentata all’International Conference on Web Search and Data Mining da tre ricercatori, un gruppo interdisciplinare formato da un demografo, un informatico e un sociologo.

 

La ricerca è stata condotta sulla base degli spostamenti effettuati da oltre 100 milioni di utilizzatori di Yahoo, tenendo conto però solo di chi ha passato oltre tre mesi in un Paese diverso da quello di residenza; il periodo di riferimento è il biennio 2011-2012. La mappa delle migrazioni ha quindi confermato la tendenza di lavoratori e studenti a spostarsi dall’Italia, fornendo al contempo altre indicazioni molto interessanti relativamente alle nuove mete scelte da chi, attraverso il viaggio, cerca nuove prospettive professionali e di vita.

 

Se nella classifica generale sono sempre gli Stati Uniti la meta più ambita, per chi lascia l’Italia la destinazione più gettonata è invece la Gran Bretagna; la tendenza globale più interessante è la crescita degli spostamenti verso Paesi quali la Cina e l’India, oltre che per l’Australia o il Brasile. Anche gli spostamenti dall’Italia nascondono tendenze nuove e sorprendenti, se si pensa che una delle strade più battute è quella che dal nostro Paese conduce alla Romania: sebbene molti di questi spostamenti siano in realtà dei ritorni di romeni al proprio Paese d’origine, c’è anche da dire che la Romania è il Paese che vanta il record di imprese italiane all’estero, con oltre 32 mila aziende attive che danno lavoro a circa 800 mila romeni.

 

“Solo attraverso un processo compiuto di ripresa economica –afferma Denis Nesci- sarà possibile restituire all’Italia il ruolo di Paese ricco di opportunità che per anni ha attratto persone da tutto il mondo. Solo se si riuscirà a far concretamente ripartire l’occupazione, garantendo ai cittadini un certo livello di benessere, sarà possibile –aggiunge il Presidente Nazionale del Patronato Epas- mostrare ai Paesi esteri un volto diverso, sicuramente migliore di quello attuale”.

 

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