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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 28/02/2013

INAIL: INFORTUNI SUL LAVORO IN CALO NEL 2012
“Qualunque progresso registrato in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro non può che essere salutato con soddisfazione –afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- perché in argomenti di tale importanza è fondamentale trovare soluzioni capaci di migliorare la situazione. Ad ogni modo –aggiunge il Presidente Epas- è necessario che la valutazione dei dati forniti dall’Inail tenga conto di una riflessione che è bene avere sempre presente: solo al raggiungimento della cifra zero alla voce infortuni sul lavoro ci si potrà ritenere realmente soddisfatti”.

 L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha fornito la stima preliminare relativa agli infortuni in ambienti lavorativi nell’anno 2012, indicando nella cifra di 860-870 casi quelli mortali; si tratta di un dato provvisorio e sicuramente ancora molto, troppo alto, ma che se confermato segnerebbe un calo del 3% circa rispetto agli infortuni mortali denunciati nel 2011, che in totale erano stati 893. Le anticipazioni fornite ieri dovranno poi essere ufficializzate in estate con la presentazione del consueto bilancio annuale.
 
Oltre al fatto che il numero di morti sul lavoro, sebbene in leggero calo, è comunque ancora purtroppo molto significativo, un’altra ombra si staglia sull’aspetto positivo della contrazione del numero di infortuni: il calo dei decessi legati all’attività lavorativa, infatti, è influenzato dalla grave crisi economica e dalla conseguente disoccupazione che continua a imperversare nel Paese e che ha toccato livelli elevatissimi nel corso del 2012. Lo stesso direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, ha ammesso che circa il 50% della riduzione degli infortuni mortali è strettamente correlata alla riduzione dell’attività produttiva.
 
Parallelamente al calo delle cosiddette morti bianche, diminuiscono anche gli infortuni sul lavoro che non hanno comportato la morte del lavoratore. Se al 31 dicembre 2011 le denunce complessive erano state 726 mila, al termine del 2012 si è registrato un calo che si attesta più o meno al 9%, poiché il dato (anche in questo caso provvisorio) del 2012 parla di 656 mila denunce. Per avere i dati definitivi, occorrerà attendere il bilancio annuale.
 
“La lunga e impegnativa battaglia per garantire la tutela ai lavoratori deve avere come obiettivo la riduzione totale dei rischi connessi all’attività lavorativa –dice ancora Nesci- e questo ambizioso traguardo non può che passare dall’osservanza di tutte le regole relative alla prevenzione e alla messa in sicurezza totale degli ambienti di lavoro, ma anche da un’altra importantissima battaglia: la lotta al lavoro nero –conclude il Presidente Nazionale del Patronato Epas- autentica piaga sociale che ancora affligge il nostro Paese”.
 
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