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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 18/03/2013

DAL PARLAMENTO EUROPEO RISOLUZIONE CONTRO L'AMIANTO
“La salute sul luogo di lavoro è uno dei diritti principali da garantire alle persone impegnate nella propria occupazione, sia che prestino la propria opera per conto di privati o per lo Stato -afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- per cui crediamo sia indispensabile non lesinare energie in tal senso e continuare a fare di tutto affinché questo tipo di tutela venga sempre garantita ad ogni lavoratore. Al riguardo, credo che sia necessario un lavoro congiunto portato avanti dal Parlamento Europeo in collaborazione con i vari Paesi membri -aggiunge Nesci- al fine di garantire ad ognuno il diritto a lavorare in un ambiente di lavoro privo di rischi per la salute”.

 
La tutela della salute sul posto di lavoro è un tema di strettissima attualità che, specialmente negli ultimi anni, ha finalmente goduto del giusto livello di sensibilizzazione presso le istituzioni, dando vita a misure e provvedimenti tesi a migliorare la qualità della tutela a beneficio dei lavoratori. Nonostante i notevoli miglioramenti in tal senso, però, resta ovviamente ancora molto da fare. Segnali importanti al riguardo arrivano dal Parlamento Europeo, in particolare per quel che concerne uno dei problemi più spinosi tra quelli legati ai pericoli per la salute dei lavoratori, ossia le questione amianto: riunitisi a Strasburgo in sessione plenaria, gli europarlamentari hanno approvato con 558 voti a favore e solo 51 contrari una risoluzione di grande rilevanza.
 
Il documento, nello specifico, prevede una strategia continentale finalizzata allo smaltimento definitivo della fibra letale, ancora in uso in treni, navi, tubature dell’acqua, edifici e macchinari: al fine di fissare in maniera concreta obiettivi di così grande importanza, è stata identificata una scadenza precisa per completare questa complessa operazione, vale a dire l’anno 2028. La risoluzione comprende poi proposte di diverso tipo, che vanno dall’introduzione di un registro pubblico degli edifici presenti nei Paesi Ue contenenti l’amianto, alla necessità che venga assicurata una formazione adeguata al personale addetto alla rimozione, senza tralasciare un adeguato sostegno alle famiglie delle vittime e la necessità di stilare una tabella degli interventi da compiere.
 
Per giungere a risultati concreti e realizzare un percorso di respiro europeo in questa delicatissima battaglia, la risoluzione prevede anche la necessità di garantire la registrazione, mediante una raccolta sistematica dei dati sulle malattie professionali e non legate all’amianto, di tutti i casi di asbestosi, mesotelioma e malattie legate all’argomento in questione; inoltre, è di fondamentale importanza adottare un approccio comune per il riconoscimento e il risarcimento di queste malattie, attraverso procedure il più possibile semplificate. Nel documento, infine, si chiede la promozione di appositi centri di trattamento e inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto, poiché l’attuale sistema legato all’utilizzo di discariche di rifiuti di amianto è da considerarsi provvisorio; sono inoltre previsti interventi futuri atti a promuovere strategie legate allo smaltimento dell’amianto al di fuori dei confini europei, condannando investimenti finanziari nelle industrie mondiali di amianto.
 
“Le misure indicate dalla risoluzione promossa al Parlamento Europeo -dice il Presidente Epas- rappresentano un grande passo in avanti nella lotta contro un materiale che ha avuto un impatto drammatico sulla salute dei lavoratori. Affinché venga impedito all’amianto di continuare ad imperversare e fare altre vittime tra i lavoratori -conclude Nesci- servono interventi decisi a livello europeo e nazionale capaci di fornire soluzioni concrete in tempi brevi”.
 
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