“Il lavoro che spetta al nuovo Governo non sarà di certo facile –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- perché sono tante le sfide con cui il Paese è chiamato a confrontarsi e tutte molto delicate. Ad ogni modo non resta che sperare che soluzioni efficaci e rapide vengano finalmente messe in atto per il bene di tutti –aggiunge Nesci- perché le difficoltà dell’Italia sono davvero arrivate ad un punto estremamente critico”.
Il nuovo Esecutivo arriva dunque alla prova del nove: dopo mesi fatti di indecisione, confusione, accordi falliti e realizzati, finalmente arriva il momento di capire dove e come intervenire per provare a guarire il Paese da malattie lunghe e difficili come crisi, disoccupazione, povertà, allarme sociale. Le risorse continuano a scarseggiare mentre, nel frattempo, diventa sempre più urgente la necessità di inventarsi qualcosa per far ripartire l’economia; la sfida, quindi, si presenta come particolarmente ardua, ma a differenza di quanto accaduto nel recente passato questo lavoro complicato può forse avvalersi di un clima che, al momento, pare essere improntato ad una maggiore collaborazione fra i protagonisti della vita politica.
Grande attenzione viene concentrata su due Ministeri in particolare, ossia quello del Lavoro e quello dell’Economia, alle prese con delicati nodi da sciogliere: innanzitutto misure da adottare subito relativamente ad argomenti quali il rifinanziamento della cassa integrazione guadagni, l’Imu e il rilancio dell’occupazione, per poi affrontare le eventuali modifiche alla Legge Fornero, la riduzione del cuneo fiscale e la situazione che riguarda gli esodati. I lavori del Governo italiano, ad ogni modo, non possono non tener conto del contesto Europeo, con il prossimo vertice che potrebbe rappresentare l’occasione per ottenere l’uscita dalla procedura di deficit eccessivo.
“Il presente e il futuro prossimo dell’Italia -aggiunge il Presidente Epas- dipendono strettamente dalle risposte che la politica saprà dare in questo particolare momento storico, fatto di incertezze e difficoltà. Ovviamente sulla salute della nostra economia avranno un ruolo importante gli equilibri europei, per cui speriamo che l’Europa possa realmente farsi portavoce e interprete dei Paesi che ad oggi non possono più puntare solo al contenimento dei costi senza cercare soluzioni efficaci in tempi rapidi per la ripresa. Le parole d’ordine -conclude Denis Nesci- devono per forza di cose essere lavoro e crescita”.
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