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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 20/05/2013

CONTRATTI, CENTRI PER L'IMPIEGO, STAFFETTA GENERAZIONALE: ECCO LA STRATEGIA DEL GOVERNO
“La disoccupazione giovanile rappresenta forse la più grande sfida per l’attuale Governo -dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- perché trovare soluzioni efficaci al riguardo significherebbe intervenire sì sul presente, ma anche e soprattutto -aggiunge Nesci- aprire davvero la strada ad un futuro di maggiore speranza e fiducia”.

 
Al momento, ovviamente, non è possibile prevedere in che modo le proposte diverranno soluzioni concrete, né azzardare quali fra i tanti progetti messi sul piatto troveranno davvero riscontro nella realtà sotto forma di misure e provvedimenti, ma di sicuro qualcosa di diverso sembra poter trovare spazio nell’agenda politica in tempi anche abbastanza brevi. La gravità della situazione attuale è sotto gli occhi di tutti e il carattere di urgenza di determinati problemi sociali è ormai fin troppo chiara: da qui la volontà di intervenire con un piano strategico articolato in grado di riattivare l’occupazione giovanile dando una svolta autentica al mondo del lavoro nella sua totalità, con inevitabili effetti sul sistema previdenziale.
 
Il primo passo in tal senso è la realizzazione di un decreto legge volto a “sistemare” quanto previsto dalla riforma Fornero, senza però stravolgerne la struttura di base, limitandosi quindi a qualche modifica puntuale e mirata sulla disciplina dei contratti a termine. In particolare, l’idea è quella di ridurre gli intervalli obbligatori tra un contratto e l’altro, attualmente fissati a 60 giorni per quelli fino a sei mesi e a 90 giorni per quelli più lunghi, portandoli rispettivamente a 20 e 30 giorni. Gli interventi al riguardo non si esauriscono qui. Oltre alla volontà di rendere più praticabile la via dell’apprendistato professionalizzante, ancora non sufficientemente valorizzato, prende sempre più corpo l’idea di puntare con decisione sul concetto di “staffetta generazionale”, consentendo a molti giovani di inserirsi gradualmente nel mercato del lavoro in una logica di passaggio di consegne dai lavoratori più anziani alle nuove leve, utilizzando ad esempio il part time per i lavoratori a fine carriera, che “cederebbero” parte dell’orario di lavoro ad un nuovo assunto, o semplicemente consentendo ai lavoratori vicini alla pensione di accedere al pensionamento in anticipo, presupponendo però in questo caso un intervento sulla riforma Fornero che ha alzato l’età pensionabile.
 
Un obiettivo particolarmente ambizioso è poi quello di garantire un lavoro o quantomeno un programma di formazione a tutti i giovani entro 4 mesi dal termine degli studi, in linea col progetto europeo Youth Guarantee che mette a disposizione 6 miliardi di euro per 27 Paesi: ma l’applicazione di tale progetto passa inevitabilmente per la riorganizzazione dei centri per l’impiego, la cui azione oggi è più portata all’orientamento che all’inserimento, riorganizzazione che potrebbe seguire il modello presente in Svezia.
 
“I cambiamenti da mettere in atto sono numerosi e importanti -afferma Denis Nesci- e richiedono coraggio e impegno da parte di tutti, a cominciare dal mondo politico e passando per imprese e lavoratori. La strada della ripresa è lunga e difficile -conclude il Presidente Nazionale Epas- ma di certo non impossibile, per cui non bisogna far altro che concentrare energie e risorse per percorrerla e mettersi finalmente alle spalle i problemi legati alla crisi”.
 
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