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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 11/06/2013

DISABILITÀ E LAVORO, IN ITALIA PERCENTUALI DI INCLUSIONE MOLTO BASSE
Le percentuali di disoccupazione in Italia, com’è tristemente noto, sono elevatissime e colpiscono in maniera indiscriminata tutte le categorie sociali e tutte le fasce di età, creando una situazione di enorme preoccupazione dalla quale è impossibile escludere settori particolari o gruppi specifici di cittadini. Molto spesso si fa riferimento al dramma della disoccupazione giovanile, o alle grandi difficoltà per i lavoratori esperti che hanno perso il lavoro e che hanno visto slittare di anni il momento della pensione, di trovare nuovi spazi in un mercato occupazionale sempre più inaccessibile; meno risalto hanno invece altri dati, altrettanto drammatici e allarmanti, che riguardano una categoria particolare ed evidentemente non tutela a sufficienza in tal senso, ossia quella delle persone con disabilità.

 
In realtà però, se si vanno ad analizzare le percentuali relative all’occupazione dei cittadini disabili di età compresa fra i 15 e i 74 anni in Italia, si scopre che appena il 16% di essi ha un lavoro. Questi numeri, frutto dei dati Istat 2012 riguardanti l’indagine “Inclusione sociale delle persone con limitazioni dell’autonomia personale”, suonano come un monito per nulla incoraggiante per il nostro Paese, ancor più se confrontati con quelli di altri Stati, capaci di garantire appunto una maggiore inclusione dei soggetti con disabilità nel mondo del lavoro, come illustrato dal World Report in Disability.
 
“Un Paese come il nostro ha il dovere irrinunciabile di provvedere a valorizzare i propri cittadini -afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- soprattutto garantendo loro quella dignità che deriva dal lavoro. Tale dovere -aggiunge Nesci- va compiuto nella stessa misura verso chi presenta situazioni di disabilità, facendo capire alle aziende che l’inserimento di queste persone non è un onere da assolvere, ma una grande opportunità”.
 
L’Organizzazione internazionale per il lavoro evidenzia proprio come l’inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro rappresenterebbe una risorsa formidabile per i sistemi economici dei diversi Stati, stimando che tale operazione potrebbe portare addirittura a un recupero (a livello globale) di una percentuale di Pil che va dall’1% al 7%. Considerando la situazione economica attuale, tanto in Italia che nel resto del mondo, sicuramente emerge in maniera chiare il carattere di opportunità che avrebbe la piena inclusione di questi soggetti nelle dinamiche occupazionali.
 
“In questo momento storico così delicato -dice ancora il Presidente Epas- non bisogna dimenticare la necessità di garantire l’uguaglianza dei diritti e la pari dignità a tutti i cittadini, pertanto nell’ideare e nel mettere in atto le opportune misure destinate a incentivare l’occupazione bisogna tener conto di ogni categoria e valorizzare le potenzialità delle tantissime persone purtroppo ad oggi escluse dal mercato del lavoro. Le patologie di cui soffrono le persone con disabilità –conclude Nesci- non impediscono loro di fornire un apporto di grande valore al sistema produttivo e alle singole aziende, per cui serve solo avere la volontà di fare quanto necessario per poter contare su risorse importanti che possono davvero dare quel qualcosa in più che attualmente farebbe molto comodo all’economia del nostro Paese”.
 
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