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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 17/06/2013

ARRIVA IL “DECRETO DEL FARE”
“Qualcosa si muove e finalmente arriva un provvedimento che non ha come caratteristica principale quella di chiedere nuovi sacrifici ai cittadini -è la prima analisi sul Decreto del fare da parte di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- ma che introduce soluzioni nuove e più vicine alla gente. Certo, si tratta ancora di un piccolo passo che rischia di essere inutile se non adeguatamente completato da altri e più incisivi interventi istituzionali -aggiunge il Presidente Epas- ma di certo è possibile scovare spunti interessanti che potrebbero davvero dare nuovo slancio al nostro Paese”.

 
Il primo intervento di una certa sostanza partorito dal nuovo, tormentato Governo, è arrivato al termine di un lunghissimo Consiglio dei Ministri. Sono servite infatti 5 ore per dare vita ad un pacchetto di misure che dovrebbero consentire al nostro sistema economico di tornare a respirare, dopo gli innumerevoli provvedimenti che hanno soffocato le velleità di crescita economica del nostro Paese. Sono tanti gli argomenti trattati nel cosiddetto “Decreto del fare”, documento composto da 80 misure che, se verranno mantenute le promesse di ripresa e di crescita, potrebbero rappresentare l’inizio di una fase nuova per l’Italia.
 
Di sicuro interesse le voci che riguardano argomenti delicati e su cui da tempo i cittadini invocavano maggiore attenzione da parte della politica: in primis, la spinosa questione relativa a Equitalia, l’ente pubblico di riscossione al centro di episodi molto controversi negli ultimi anni. Il Decreto prevede adesso che la prima casa non sarà più pignorabile, tranne che nei casi in cui si tratti di un immobile di lusso o comunque classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9; limitazioni importanti anche per quel che riguarda l’esproprio degli altri immobili, visto che il debito minimo che lo autorizza è stato innalzato da 20 mila a 120 mila euro. Inoltre, viene modificato il limite di rate non pagate che portano alla decadenza del diritto di rateizzazione del debito fiscale: da 2 si passa a 8. 
 
Le novità ovviamente non si esauriscono qui, ma spaziano tra temi anche molto diversi tra loro. Innanzitutto, va segnalato l’annuncio che parla di norme in arrivo che potrebbero ridurre le bollette elettriche per un totale di 550 milioni di euro. Poi, possibilità per le imprese di poter contare su un sostegno globale di 5 miliardi di euro per l’acquisto di macchinari e creazione di 30 mila posti di lavoro nel settore delle opere pubbliche, grazie a 3 miliardi di euro messi a disposizione. E ancora, una serie di agevolazioni per il credito alle piccole e medie imprese, liberalizzazione del wi-fi secondo quanto avviene già nel resto d’Europa (non sarà più richiesta quindi l’identificazione personale nell’utilizzo del wi-fi pubblico), 100 milioni di euro a disposizione per l’edilizia scolastica, facilitazione nelle assunzioni di 1.500 professori ordinari e di altrettanti ricercatori grazie al passaggio dal 20% al 50% del turn over, ossia del limite di spesa consentito rispetto alle cessazioni dell’anno precedente, richiesta di maggiore flessibilità nel sistema di finanziamento delle università, nuove risorse da destinare all’assegnazione di borse di studio per gli studenti più meritevoli, semplificazione delle procedure per il riconoscimento della cittadinanza.
 
“Indubbiamente provvedimenti di questo tipo -dice Denis Nesci- rappresentano una dimostrazione della volontà di dare inizio ad un nuovo corso, intervenendo su aspetti molto diversi e tutti di grande importanza per i cittadini e le imprese. Adesso serve continuare su questa strada -conclude il Presidente Nazionale del Patronato Epas- e percorrere con ancora maggior coraggio e decisione la via della ripresa economica”.
 
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