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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 02/07/2013

IMPRESE, DALLE AZIENDE AL FEMMINILE UNA SPINTA IMPORTANTE PER LA CRESCITA
Nel periodo delle aziende in difficoltà, della crisi, del lavoro che manca, è sempre molto importante scorgere dati in controtendenza, numeri che disegnano orizzonti di speranza e che raccontano aspetti positivi legati all’imprenditoria; in questo caso i dati incoraggianti arrivano da Unioncamere, e raccontano di come il processo di crescita delle imprese al femminile continui con grande costanza, nonostante gli effetti gravissimi della recessione.

 
“Constatare che esiste un’imprenditoria sana, forte e in continua ascesa -è il pensiero del Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- è una cosa molto importante, perché qualunque segnale positivo dà grande speranza all’intero sistema economico del nostro Paese. L’obiettivo da realizzare adesso è quello di far sì che ogni eccezione positiva possa essere presa come esempio -aggiunge Nesci- per mettere in atto un processo di crescita del mercato del lavoro che sia diffuso e che coinvolga tutti i settori produttivi”.
 
Entrando nel merito della questione, le cifre riportate da Unioncamere parlano di un netto incremento, pari a 10 mila unità, delle imprese femminili: si tratta di un risultato di grande valore, che acquista ancor più rilevanza se lo si inserisce nel contesto storico attuale. Tale crescita, infatti, si riferisce ai dodici mesi che vanno da marzo 2012 a marzo 2013, cioè a un anno in cui la crisi ha continuato a mordere con grande insistenza. Tanto per rendere l’idea, l’intero tessuto imprenditoriale del Belpaese è cresciuto dello 0,2% nel medesimo periodo, mentre le imprese rosa hanno fatto registrare un progresso pari allo 0,7%: su 13.672 imprese in più, in sostanza, 10.231 sono femminili. Sul totale delle imprese iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio a fine marzo 2013, 1.424.798 (il 23,5%) sono “rosa”.
 
I numeri sopra illustrati denotano indubbiamente una tendenza nuova nell’universo imprenditoriale, con le donne che finalmente riescono a trovare le condizioni ideali per assumere un ruolo di primo piano in un momento molto delicato per il nostro sistema economico. Al di là delle nuove prospettive aperte dalla crescita delle aziende femminili, emerge con forza la necessità di puntare con decisione ad una politica che sappia valorizzare l’imprenditoria in generale, attraverso misure e interventi che sappiano facilitare l’accesso al credito e l’avvio di nuove imprese.
 
“La grande forza del nostro tessuto imprenditoriale può e deve essere la più grande spinta per la ripresa economica -aggiunge ancora Denis Nesci- e per questo necessita del concreto aiuto della politica. Relativamente alle imprese al femminile, esse rappresentano ormai una realtà consolidata -conclude il Presidente Epas- per cui i risultati positivi raggiunti in tal senso non sorprendono più nessuno: è più che mai necessario, adesso, fare di tutto affinché le discriminazioni di genere ancora esistenti vengano definitivamente superate”.  
 
 
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