Il cartello “Lavori in corso” è più che mai attuale in questo delicatissimo momento per il nostro Paese, considerando che dopo anni finalmente si inizia a intravvedere qualche concreto segnale di speranza per una ripresa economica ancora lontana, ma in apparenza non più irraggiungibile. Sono davvero numerosi i punti all’ordine del giorno in questo periodo particolare, e proprio nelle prossime settimane verranno prese decisioni teoricamente cruciali per il Paese: una grossa fetta del futuro economico e politico italiano è in gioco proprio nell’immediato. I nodi da sciogliere sono diversi, riguardano voci importantissime del bilancio e, in mancanza di fondi abbondanti a cui attingere, saranno decisivi il ventaglio di scelte operate dal Governo e l’ordine di priorità accordato alle varie questioni in ballo.

 

A monopolizzare l’attenzione sono soprattutto tre punti decisivi su cui l’Esecutivo sarà chiamato ad esprimersi a breve: si tratta dell’Imu, dell’Iva e del cuneo fiscale. Ma gli impegni impellenti e le decisioni spinose del Governo non si esauriranno qui, visto che bisognerà agire sulle nuove misure relative alla previdenza, al lavoro, alla giustizia civile, e sarà necessario fare i conti con semplificazioni e spending review, oltre che con il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione e con la legge delega per la riforma fiscale. Le questioni aperte, almeno quelle più urgenti, sono dunque dieci, per cui occorre agire sì con oculatezza ed efficacia, ma anche con prontezza e rapidità.

 

La vicenda Imu, una delle più delicate, dovrebbe arrivare ad una soluzione entro il 31 agosto ed è ancora difficile fare previsioni sul destino di una delle norme più discusse degli ultimi anni; il nodo relativo al possibile aumento dell’Iva è altrettanto difficile da sbrogliare, considerando la limitatezza delle risorse a cui attingere per sopperire alle eventuali mancate entrate di un ulteriore aumento. Riguardo al cuneo fiscale, invece, la necessità della riduzione è invocata da imprese, lavoratori, parti sociali, ma anche da istituzioni internazionali come Ocse ed Fmi, tanto per citarne alcune: proprio l’allentamento della pressione fiscale (che in Italia, ricordiamolo, è al 47,6%, e che arriva addirittura al 53,4% se si conteggiano anche Irap, Inail e Tfr) è individuato come il punto di svolta per ridare slancio al mondo occupazionale. Insomma, le scadenze incombono e si avvicina sempre più il tempo delle decisioni: ancora poche settimane e sapremo quale sarà la strada intrapresa dal nostro Paese per l’immediato futuro.

 

“Siamo tutti in attesa –sono le parole del Presidente Nazionale Epas- e guardiamo con grande trepidazione alle scelte che il Governo sarà chiamato a fare nei prossimi giorni. Sicuramente le questioni da affrontare rivestono un’importanza eccezionale, ma allo stesso tempo, e proprio per questo, le decisioni da prendere rappresentano una grandissima opportunità per iniziare una nuova fase –conclude Denis Nesci- e dare nuova fiducia a tutti gli italiani”.

 

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