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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 22/07/2013

IN ITALIA TIENE IL SETTORE DEL TURISMO, MA BISOGNA FARE MOLTO DI PIÙ
“Davanti alle difficoltà attuali che paralizzano le economie di quasi tutti gli Stati –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- ogni Paese dovrebbe avere l’abilità di valorizzare al meglio le risorse a propria disposizione e di far leva su quelle per rilanciare l’intero sistema. Guardando alla realtà italiana, di conseguenza, sarebbe opportuno –aggiunge Nesci- puntare con decisione allo straordinario paesaggio naturale e all’immenso patrimonio artistico di cui disponiamo, poiché il settore turistico potrebbe davvero essere il traino per l’economia di quello che, non a caso, viene chiamato il Belpaese".

 
Al cospetto di numeri e percentuali illustrati con precisione da sondaggi, statistiche e studi di settore, le interpretazioni spesso differiscono in maniera sensibile, concentrandosi a volte su un elemento e a volte su un altro, sottolineando aspetti positivi o negativi a seconda dell’occorrenza. Al cospetto delle cifre riconducibili al successo del turismo nel nostro Paese, ad esempio, le possibili chiavi di lettura sono molteplici, evidenziando sia elementi di criticità che aspetti positivi: l’analisi globale di tali informazioni, perciò, non è semplice e lineare ma deve tener conto di diverse indicazioni, tutte rilevanti al fine di tracciare un quadro completo della situazione.
 
Innanzitutto, nonostante il calo vistoso della domanda interna, il turismo Made in Italy continua a farsi valere grazie al flusso di turisti provenienti dall’estero, come rivela uno studio di Confesercenti, con indici di gradimento peraltro molto elevati: il voto medio assegnato dai visitatori stranieri all’Italia, infatti, è un soddisfacente 8,25. Ma nonostante le note positive registrate, non tutto purtroppo funziona per il meglio e anzi prevale la sensazione che un potenziale enorme continui ad essere sprecato o, quantomeno, a non essere valorizzato a dovere. E tale sensazione è notevolmente e dolorosamente rafforzata se si valutano con attenzione i dati relativi al Mezzogiorno italiano.
 
Effettuando una distinzione basata sulle diverse realtà territoriali italiane, il primo dato che emerge è che la scelta degli stranieri è solitamente indirizzata verso le regioni ad elevato orientamento turistico, dotate cioè di servizi efficienti e qualitativamente superiori, e caratterizzate da un patrimonio artistico o naturale meglio preservato. Ciò fa sì che nella stragrande maggioranza dei casi la preferenza dei turisti stranieri vada per il Centro-Nord, col Sud fortemente penalizzato da servizi spesso non all’altezza e da una promozione del territorio largamente insufficiente. In generale, però, se si considera che l’Italia è il Paese con il maggior numero in assoluto di Siti dichiarati Patrimonio dell’Unesco (ben 49, seguita da Cina e Spagna con 45 e 44) diventa ancora più evidente la necessità di intervenire con politiche del turismo capaci di valorizzare la meglio una risorsa enorme, dalle potenzialità eccezionali, attraverso progetti seri basati sul confronto fra Stato, Parti Sociali e Autonomie Locali.
 
“Sebbene i dati indichino che il turismo in Italia rappresenta ancora un settore vivo –afferma Denis Nesci- è innegabile che non ci si può accontentare dei risultati raggiunti, soprattutto in termini di afflusso dei visitatori. Il nostro Paese ha la fortuna di possedere bellezze naturali e artistiche che tutto il mondo ci invidia ed è doveroso mettere in atto strategie e iniziative capaci di valorizzare un potenziale unico. L’augurio è che tanto a livello nazionale che a livello locale le Istituzioni sappiano agire con rapidità ed efficacia –conclude il Presidente Nazionale Epas- per dare una grande mano alla nostra economia e per mostrare a tutti le tante cose belle che caratterizzano l’Italia”.
 
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