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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 01/08/2013

SALVAGUARDATI, L'INPS FORNISCE LE INDICAZIONI PER LA VERIFICA DEL TERZO GRUPPO
Una delle parole più gettonate degli ultimi anni in ambito previdenziale è senza dubbio “salvaguardati”, termine che ha furoreggiato in gran parte dei discorsi riconducibili alla riforma delle pensioni e che, ancora oggi, interessa migliaia di lavoratori. Sono davvero tanti, infatti, i soggetti sospesi in bilico su quella zona d’ombra apertasi in seguito all’introduzione dei nuovi requisiti necessari per andare in pensione, e proprio in questi giorni si è giunti a quello che possiamo definire il terzo atto di questa tormentata e complessa vicenda.

 
Nei mesi precedenti, il difficile cammino verso la definizione di regole precise riguardo la situazione di chi, suo malgrado, era finito nel vortice dell’incertezza figlia di una riforma per certi versi avventurosa, aveva vissuto altri due momenti topici, relativi agli interventi che hanno interessato 65 mila lavoratori prima, e altri 55 mila lavoratori dopo. Ora, invece, dovrebbe toccare a 10.130 persone avvicinarsi al tanto sospirato momento della pensione, un traguardo visto fino a qualche anno fa come naturale e facilissimo da raggiungere, in quanto coronamento di una vita dedicata al lavoro, e che poi è improvvisamente divenuto irto di difficoltà e molto complicato da avvicinare.
 
“La rivoluzione che ha investito il settore previdenziale ha rappresentato sicuramente un momento molto delicato per migliaia di persone –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e ha creato innegabili e profonde difficoltà a tantissimi lavoratori, ormai sicuri di essere ad un passo dal traguardo. Purtroppo, però, necessità legate a questioni di spesa pubblica hanno reso necessari interventi dolorosi e impopolari –continua Nesci- ma adesso ciò che conta è garantire a tutti il diritto di andare in pensione, un diritto che continuiamo a reputare fondamentale e che in futuro andrà gestito in maniera diversa, con interventi possibilmente meno radicali e meno soggetti a creare incertezza e angosce a tanti lavoratori”.
 
Quella che è in sostanza la terza parte del processo di gestione dei salvaguardati è stata prevista dall’Articolo 1, comma 231, della Legge n. 228 del 24 dicembre 2012. A tal proposito, l’Inps ha comunicato, mediante il messaggio n. 12305 di ieri, 31 luglio 2013, le necessarie indicazioni per l’aggiornamento della procedura informatica di riferimento, con l’introduzione di due novità relative alla domanda di verifica del diritto in applicazione della salvaguardia, con differenze basate sul fatto che l’istanza sia stata presentata alla direzione territoriale del Lavoro oppure all’Inps.
 
“Il fatto che la situazione di tante persone possa finalmente trovare una soluzione –aggiunge il Presidente Epas- è una buona notizia, nonostante tutte le difficoltà e i problemi legati alle numerose novità introdotte negli ultimi tempi. La speranza è che ogni singolo lavoratore possa veder tutelati i propri diritti –conclude Nesci- e a questo proposito ricordo che il Patronato Epas è pronto a fornire agli interessati tutta l’assistenza necessaria al riguardo”.
 
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