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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 19/08/2013

PENSIONI: RIFORME, NOVITÀ O NULLA DI FATTO?
Le discussioni politiche e le ipotesi riguardo gli interventi del Governo continuano a tener banco anche in estate, visto il momento particolarmente delicato per il nostro Paese: e, com’era facile prevedere, i confronti divengono particolarmente accesi quando hanno come oggetto del contendere il sistema pensionistico. È quello che sta accadendo in questi ultimi giorni, dove tra pensioni d’oro, esodati, quote e possibili aggiustamenti alla tanto discussa Legge Fornero, l’intervento politico è invocato con grande decisione da milioni di cittadini.

 
“Il sistema previdenziale rappresenta forse l’elemento più importante della recente storia economica e sociale del nostro Paese –dichiara Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- perché è stato il settore maggiormente interessato da riforme e cambiamenti, quello che ha modificato in maniera più netta la propria struttura. Oggi, comunque, nonostante i numerosi interventi apportati –aggiunge il Presidente Epas- restano ancora situazioni critiche da sistemare e non è da escludere una nuova riforma che interessi i pensionati”.
 
I provvedimenti al vaglio dell’Esecutivo sono molteplici e ovviamente ognuno di essi riveste una grande importanza nella lotta alla crisi e nel difficile tentativo di mettere in pratica la tanto auspicata ripresa, processo che non può concretizzarsi solamente mediante le numerose misure restrittive e improntate all’austerità e al sacrifico che hanno contraddistinto questi ultimi anni, ma che deve per forza di cose far leva su iniziative capaci di riattivare il circuito occupazionale e di creare reddito, favorendo i consumi e gli investimenti. 
 
Una partita importante per il futuro del Governo e per tantissimi italiani, ad ogni modo, è quella che si giocherà sull’insidiosissimo terreno delle pensioni. Le indiscrezioni in materia sono ancora parecchio contraddittorie: da una parte si dice che la riforma verrà progettata concretamente già a settembre, dall’altra però tale ipotesi viene smentita, poiché l’interesse per il tema pare sia scemato nella squadra politica, sopravanzato da altre questioni ritenute (per vari motivi) più urgenti, come ad esempio l’Imu e la lotta alla disoccupazione. Inoltre, mettere in atto una riforma pensionistica capace di ridare fiato agli italiani puntando su criteri di equità viene ritenuto un atto di difficile attuazione, per via delle risorse a disposizione decisamente esigue, soprattutto a seguito della Sentenza n. 116 del 2013 della Corte Costituzionale, con la quale è stato definito illegittimo qualunque prelievo aggiuntivo o contributo di solidarietà operato sulle cosiddette “pensioni d’oro”.
 
“La difficile situazione che ancora oggi vivono moltissimi cittadini –osserva Denis Nesci- indubbiamente rende ancora più evidenti le iniquità sociali presenti nel nostro Paese. Il capitolo pensioni è da sempre uno dei più delicati, e il fatto che tante pensioni siano intoccabili non viene certo accettato con tranquillità da chi è costretto a fare i conti con importi pensionistici miseri o da chi addirittura ha visto slittare la propria data di pensionamento di alcuni anni. In momenti di grande confusione come quello attuale –dice il Presidente nazionale Epas- occorre valutare con grande lucidità la situazione e mettere in atto quei provvedimenti capaci di garantire ad ogni cittadino gli stessi diritti e di fornire soprattutto al nostro Paese l’opportunità di esser visto da tutti come equo e in grado di assicurare una certa serenità alle generazioni presenti e future”.
 
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