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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 18/09/2013

LAVORO GIOVANILE, PARTE IL BONUS PER ASSUNZIONI E STABILIZZAZIONI DI UNDER 30
“La disoccupazione giovanile è un problema che negli ultimi giorni è emerso con grande forza in conseguenza dei dati resi noti dall’Istat –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- che hanno illustrato la situazione in tutta la sua gravità. Intervenire per combattere con decisione a favore dei giovani è più che mai doveroso, perché un Paese come il nostro non può permettersi di perdere un milioni di occupati fra chi ha meno di 35 anni. Alla luce di queste considerazioni –aggiunge Nesci- accogliamo con soddisfazione il provvedimento che consente di incentivare le assunzioni tra i giovani, anche se ovviamente occorre lavorare ancora molto per far sì che tanti ragazzi non siano costretti a costruire altrove il proprio futuro”.

 
Proseguono gli interventi del Governo al fine di realizzare il difficile obiettivo del rilancio occupazionale, concentrato soprattutto verso quelle categorie più svantaggiate e che, più di altre, stanno accusando le difficoltà del momento; e così, mentre si lavora per consentire agli over 50 di rientrare nel circuito occupazionale mediante sgravi fiscali a beneficio dei datori di lavoro, lo stesso strumento viene adesso utilizzato per favorire l’assunzione dei lavoratori più giovani. Il Decreto lavoro n. 76 dello scorso 28 giugno, infatti, ha proprio come obiettivo quello di favorire l’ingresso o il rientro nel mercato del lavoro degli appartenenti alla fascia di età 18-29 anni, mediante un premio per chi assume questi giovani lavoratori.
 
Nello specifico, il bonus in questione si concretizza in un premio corrispondente a un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali riconosciuta ai nuovi assunti: in sostanza, quindi, i datori di lavoro potranno beneficiare in uno sgravio fiscale pari ad un terzo dello stipendio lordo corrisposto al giovane lavoratore, per un massimo però di 650 euro mensili. Tale bonus opera in due direzioni, poiché riguarda sia le assunzioni che le stabilizzazioni: nel caso di assunzione a tempo indeterminato, il premio è corrisposto per 18 mesi, mentre in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato il bonus ha durata di 12 mesi. Per beneficiare di questi sgravi i datori di lavoro dovranno dunque assumere o stabilizzare lavoratori che, oltre al requisito anagrafico indicato prima, siano  privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e non posseggano un diploma di scuola media superiore o professionale.
 
Il Decreto lavoro chiarisce che l’operatività del provvedimento è subordinata alla disponibilità delle risorse finanziarie e stabilisce altresì che l’incentivo decorre dal 7 agosto 2013. Lo step successivo sarà quello relativo alle informazioni fornite dall’Inps, poiché il Decreto assegna proprio all’istituto previdenziale il compito di mettere a disposizione dei datori di lavoro le procedure informatiche necessarie per l’invio delle richieste di ammissione all’incentivo, nonché quello di valutare e autorizzare le domande. Relativamente alla ripartizione delle risorse, su un totale di 794 milioni di euro stanziati, 500 milioni saranno indirizzati alle regioni del Sud.
 
“L’attenzione particolare dedicata a categorie più in difficoltà, come gli over 50 e i giovani, nonché a zone che vivono situazioni particolarmente delicate, come gran parte del Sud, ha come scopo quello di favorire la crescita globale del Paese –sostiene il Presidente Epas- poiché un’Italia a due velocità farebbe inevitabilmente più fatica ad uscire dalla crisi. Aspettiamo fiduciosi i prossimi interventi del Governo –conclude Nesci- e speriamo davvero che il lavoro sia al centro di ogni provvedimento adottato nei prossimi mesi”.
 
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