Finalmente arriva il gran giorno del bonus per le assunzioni: alle ore 15 di oggi, 1 ottobre 2013, sarà infatti possibile inoltrare all’Inps il modulo relativo alle assunzioni di giovani per imprese che puntano ad ottenere gli sgravi fiscali introdotti con appositi provvedimenti normativi. In palio ci sono 800 milioni di euro che dovranno andare a coprire il periodo compreso fra l 2013 e il 2016 e che saranno destinati in parti non uguali fra nord e sud, con 500 milioni a disposizione per il Mezzogiorno e 300 milioni per le regioni centro-settentrionali.
“Le difficoltà politiche ed economiche attuali continuano ad essere notevoli –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli da record: di conseguenza diventa fondamentale mettere in atto provvedimenti come quelli introdotti dal Decreto 76/2013. Adesso però –continua Nesci- bisogna fare di tutto affinché iniziative come questa non siano eventi isolati e soprattutto perchè l’attuazione pratica di certe normative non trovi ostacoli di alcuna natura, come ad esempio cavilli burocratici, problemi tecnologici o instabilità politica”.
Quello di oggi pomeriggio è dunque il terzo atto di un iter che punta a favorire l’occupazione giovanile intervenendo su quello che è considerato il vero tallone d’Achille del mondo del lavoro italiano, ossia l’eccessivo carico fiscale che pesa sulle aziende. Dopo il Decreto Legge n. 76 del 28 giugno scorso, convertito il successivo 9 agosto nella Legge 99/2013, arriva l’appuntamento più atteso: sul sito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale aziende e intermediari troveranno il modulo informativo “76-2013” tra i servizi online. Attraverso questo modulo le imprese potranno chiedere l’incentivo per l’assunzione o la stabilizzazione di lavoratori con età compresa fra i 18 e i 30 anni (non ancora compiuti): tale incentivo si concretizzerà in un bonus pari a un terzo della retribuzione mensile, e comunque non superiore in ogni caso a 650 euro, concesso a tutti i datori di lavoro che opereranno nuove assunzioni o trasformazioni di contratti a termine tra il 7 agosto 2013 e il 30 giugno 2015, fermo restando il limite delle risorse disponibili.
A fronte di un’iniziativa salutata come lodevole da diverse parti, ciò che preoccupa è la realizzazione di quanto previsto dalla norma. Banda larga e collegamenti veloci non rappresentano ancora punti di forza del nostro Paese e le difficoltà politiche di questi giorni rischiano di condizionare in negativo la questione legata al finanziamento del progetto; inoltre, i requisiti stessi dettati dal decreto non sembrano in grado di dare una svolta decisiva ad un problema, quello della disoccupazione delle nuove generazioni, che appare ogni giorno più drammatico. In sostanza, quindi, nonostante le buone intenzioni, il tentativo portato avanti mediante il Decreto Legge 76/2013 rischia di passare alla storia come una soluzione debole e di complicata attuazione, specialmente se non accompagnata nell’immediato futuro da iniziative più energiche e corpose, in grado di garantire risultati davvero significativi nel presente e di gettare le basi per un futuro più sereno.
“Speriamo che l’avvio concreto del progetto introdotto con il Decreto 76/2013 possa consentire a tanti giovani di inserirsi nel mondo del lavoro –aggiunge il Presidente Epas- anche se siamo ben consapevoli che occorre fare molto di più per combattere in maniera concreta e significativa la drammatica piaga sociale della disoccupazione giovanile –conclude Nesci- e ridare speranza e fiducia ad un Paese stremato da sacrifici e rinunce”.
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