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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 15/10/2013

PRONTA LA BOZZA DELLA LEGGE DI STABILITÀ 2014
“La Legge di Stabilità del 2014 è sicuramente uno degli appuntamenti cruciali per il nostro Paese –afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- non solo per quel che riguarda la delicata situazione attuale, ma anche per il modo in cui certe decisioni influenzeranno i prossimi anni, visto che i cambiamenti e gli interventi necessari –aggiunge il Presidente Epas- dovranno essere proiettati anche verso l’immediato futuro”.

Per adesso è solo una bozza di legge, di conseguenza dovrà essere valutata, esaminata ed eventualmente corretta e ridisegnata prima di produrre effetti concreti: indubbiamente però, il testo relativo alla Legge di Stabilità del 2014 è già oggetto di grande interesse per gli attori del mondo politico ma, soprattutto, per i cittadini, ansiosi di valutare le possibili novità che tale documento si propone di introdurre nella vita del Paese. 

Come è facile immaginare, non mancano riferimenti ai settori che presentano ad oggi le maggiori criticità e che richiedono per forza di cose un intervento urgente e di un certo spessore. Tra le varie problematiche, ovviamente, un posto di enorme rilievo spetta al lavoro, per cui appare con sempre maggiore evidenza la necessità di affrontare in maniera seria e decisa la piaga della disoccupazione. Il primo passo in tal senso è l’idea di incentivare la stabilizzazione dei contratti flessibili mediante la conversione degli stessi in assunzioni a tempo indeterminato, operazione da concretizzare attraverso la restituzione del 100% dell’addizionale Aspi, pari all’1,4% delle retribuzioni erogate ai lavoratori nel corso del rapporto flessibile: tale restituzione al 100% è prevista per le stabilizzazioni poste in essere dal 1° gennaio 2014.
 
Accanto alle soluzioni inerenti al mondo dell’occupazione, grandissimo interesse destano le misure destinate al settore della previdenza, in particolar modo al capitolo delle pensioni, continuamente nel mirino delle riforme attuate negli ultimi anni. A tal proposito, la bozza di legge inserisce una specifica disciplina per la rivalutazione per il triennio 2014-2016, possibile fino alle pensioni superiori a 6 volte il minimo Inps (tale rivalutazione percentuale cambia in base all’importo della pensione stessa) ma bloccata, anche se solo per il 2014, per quelle il cui importo è superiore a 6 volte il minimo Inps. Non trascurabile il nuovo tentativo di inserire un contributo sulle pensioni d’oro, inquadrato stavolta come contributo di solidarietà da versare agli istituti previdenziali per concorrere al mantenimento dell’equilibrio del sistema pensionistico, e non come imposta di natura tributaria, come accaduto in precedenza, cosa che ne aveva decretato l’incostituzionalità.
 
“Lavoro e previdenza continuano a monopolizzare l’attenzione di media e cittadini –dice ancora Denis Nesci- e per i politici diventa sempre più urgente la necessità di soddisfare esigenze così importanti e avvertite come prioritarie dagli italiani. Adesso bisognerà attendere fiduciosi le valutazioni di rito –conclude il Presidente Epas- e sperare che questi interventi, unitamente ad altri ancora più decisi, possano imprimere una svolta importante alla realtà economica del Paese”.
 
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