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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 18/10/2013

OCCUPAZIONE, DATI POSITIVI DAGLI STUDI PROFESSIONALI
“In un periodo di forti difficoltà economiche per il nostro Paese –dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- e caratterizzato tristemente dalla piaga della disoccupazione, rendersi conto dell’esistenza di situazioni largamente positive legate al mondo del lavoro consente di tenere viva la speranza per un futuro migliore. In Italia, nonostante una situazione globale parecchio complicata, sono presenti tante realtà che hanno saputo resistere alla crisi –aggiunge Nesci- e proprio a queste situazioni il Paese deve guardare per trarre la forza e l’entusiasmo necessari per non abbattersi e convincersi che è possibile cambiare le cose negative che affliggono l’Italia”.

Nel marasma di notizie preoccupanti relative all’universo occupazionale che quotidianamente popolano giornali e televisioni del nostro Paese, capita anche di imbattersi in notizie positive che descrivono settori in crescita e presentano dati incoraggianti. È il caso, ad esempio, degli studi professionali: nel primo semestre del 2013, infatti, queste particolari realtà hanno fatto registrare un saldo positivo di assunzioni pari 8 mila unità fra apprendisti e impiegati. Purtroppo oggi non è molto frequente prender nota di casi di questo genere, visti i continui aggiornamenti in negativo del record di disoccupati in Italia, per cui davanti a queste realtà sarebbe bene fermarsi un attimo e riflettere sul perché determinate situazioni hanno saputo opporre a un momento così difficile una vitalità non trascurabile.

Il saldo complessivo fatto registrare nella prima metà del 2013 indica quindi che a fronte di quasi 23 mila posizioni cessate, ne sono state attivate poco meno di 31 mila tra gennaio e giugno: si tratta di numeri importanti, soprattutto in un’ottica di prospettiva e nel prender coscienza di come le cose, perlomeno in questa specifica porzione del mondo lavorativo, siano migliorate. In tutto il 2012, infatti, c’era già stato un incremento di oltre 6 mila unità, un dato positivo che risulta già migliorato nella prima parte dell’anno in corso. 
 
L’importanza di situazioni di questo tipo, con un significativo aumento delle assunzioni, acquista indubbiamente una valenza rilevante soprattutto in virtù di una doppia considerazione relativa all’attuale situazione che caratterizza il nostro Paese: da una parte, infatti, il mercato del lavoro italiano ha fatto registrare una diminuzione degli occupati di 585 mila unità, e dall’altra gli studi professionali hanno portato benefici importanti anche al Sud, cioè alla zona che più subisce gli effetti nefasti della recessione.
 
“I dati positivi riconducibili al mondo del lavoro, ovviamente, tendono sempre a generare speranza –è il pensiero di Nesci- ma ovviamente occorre valutare con prudenza ogni informazione e soprattutto analizzare nel lungo periodo le cifre e i progressi illustrati. Ad ogni modo è sicuramente incoraggiante sapere che le realtà positive esistono e bisognerebbe osservare con attenzione determinati modelli di successo –conclude il Presidente Epas- e, laddove possibile, seguirne l’esempio”.
 
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