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“Lo diciamo da tempo e col passare dei mesi siamo sempre più convinti della nostra idea: il turismo è forse il settore che più di ogni altro potrà dare un impulso decisivo alla nostra economia –è il pensiero di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e sarebbe un errore imperdonabile non puntare con grandissima forza su questa risorsa. Abbiamo un tesoro che tutto il mondo ci invidia –continua Nesci- e da subito, a partire dalla stagione estiva appena cominciata, bisognerà valorizzare al meglio il nostro patrimonio artistico, paesaggistico e culturale”.
Le parole di Nesci danno forma concreta ad un pensiero che di sicuro attraversa la mente di tantissimi cittadini: potrebbe essere il turismo la chiave di volta per far ripartire crescita e occupazione nel nostro Paese. Tale pensiero diventa poi molto più vivo a ridosso della bella stagione, a cui si guarda finalmente con maggiore entusiasmo dopo anni innegabilmente difficili che hanno spiazzato e spaventato gli addetti ai lavori per via della crisi che, impietosa, ha attaccato anche un settore da sempre considerato per l’Italia un punto di riferimento imprescindibile.
Il secondo trimestre del 2014 fa registrare un dato incoraggiante dal quale si può partire con maggiore fiducia e rinnovato ottimismo: secondo Unioncamere, infatti, il saldo occupazionale del settore fra entrate e uscite nel periodo è positivo, con oltre 72mila posti di lavoro creati dalle aziende. Certo, si tratta di numeri fortemente legati all’avvio dell’estate, per cui siamo al cospetto non di assunzioni di lunga durata ma di contratti stagionali; tuttavia però, finalmente, profili professionali come cuochi, addetti all’accoglienza e ai servizi, assistenti alla clientela, camerieri e molte altre figure tornano ad essere richieste con una frequenza maggiore che in passato.
“I dati positivi non possono che spingere a fare di più –afferma il Presidente Epas- ma guai ad adagiarsi su questi primi timidi segnali di ripresa. L’Italia è il Belpaese per eccellenza e continua ad attirare l’attenzione di turisti provenienti da tutto il mondo: accontentarsi di piccoli miglioramenti –conclude Nesci- e non investire sulla professionalità e su servizi adeguati da offrire a chi viene qui da noi per godere delle bellezze del nostro territorio, sarebbe uno spreco ingiustificabile”.