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“Quella del Servizio Civile è davvero un’esperienza di enorme valore per tutti coloro che hanno la fortuna di viverla in prima persona –dichiara Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e ci auguriamo di cuore che tale possibilità possa essere riservata, nell’immediato futuro, ad un numero sempre più alto di giovani, desiderosi di servire il proprio Paese –aggiunge Nesci- e di mettere in atto una concreta esperienza di cittadinanza e di formazione”.
Le parole del Presidente Nazionale Epas ribadiscono la grande importanza che l’istituto del Servizio Civile ha raggiunto nel nostro Paese. I brillanti risultati di oggi sono però il frutto di un cammino lungo e tortuoso, fatto anche di momenti delicati e di difficoltà che erano sembrate addirittura insormontabili, e che alla fine ha consentito di realizzare un cambiamento sociale e culturale di vastissima portata in Italia.
Nell’ultimo periodo si è provveduto a restituire al Servizio Civile Nazionale un posto di primo piano nella discussione politica, dopo una fase caratterizzata da tagli e abbattimento delle risorse, soprattutto in conseguenza della crisi che ha travolto l’intero sistema economico. Adesso però qualcosa sembra guidare la discussione sul Servizio Civile verso prospettive di maggior interesse e all’orizzonte c’è una legge delega da varare per dar corso ad un ambizioso obiettivo: coinvolgere 100mila giovani in tre anni e dare nuovo vigore all’istituto, mediante progetti legati a solidarietà, legalità, inclusione e tutela del patrimonio geologico e culturale.
“I giovani impegnati in progetti di Servizio Civile rappresentano da sempre una straordinaria risorsa per il Paese –dice Denis Nesci- non soltanto in termini quantitativi, ma anche e soprattutto per la grande motivazione che spinge migliaia di ragazzi a compiere una scelta di questo tipo, scelta –conclude il Presidente Epas- non facile e che denota un grande attaccamento per il proprio territorio e una volontà incrollabile di crescere per mezzo dell’aiuto offerto ad altre persone”.
Novità in arrivo, quindi, per nobilitare di nuovo un istituto che, a partire dai primi obiettori di coscienza, ha rivoluzionato il concetto stesso di difesa della patria. Tra le innovazioni più importanti, l’idea di aprire le porte agli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia; una quota di giovani sarà poi destinata a progetti no profit oltre i confini nazionali. I requisiti per accedere a questa esperienza riguardano il fattore anagrafico, poiché gli aspiranti volontari dovranno avere tra i 18 e i 28 anni (e 364 giorni) di età. Inoltre, come anticipato, è allo studio una possibile collaborazione per legare l’operato di questi ragazzi a progetti di recupero già finanziati, avvalendosi della collaborazione di alcuni Ministeri, in primis quelli dell’Ambiente e della Cultura.