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“In un periodo difficile come quello odierno può essere molto utile capire quali siano le nuove tendenze occupazionali –osserva il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- per riuscire ad orientarsi con minor difficoltà nel mercato del lavoro. In attesa di un miglioramento che possa finalmente consentire ad ogni giovane di scegliere la propria strada sulla base delle proprie competenze e delle proprie aspirazioni personali –prosegue Nesci- occorre sicuramente esser pronti a cimentarsi in occupazioni di diverso genere, pensando sempre che ogni esperienza lavorativa non può far altro che arricchire chi la vive”.
Quali sono oggi i lavori per i giovani che possono definirsi in controtendenza rispetto alla situazione globale del mercato italiano? Secondo il report del centro studi Datagiovani, relativo alle ultime previsioni di assunzione per i ragazzi fino ai 30 anni nelle aziende nostrane, le figure professionali che sembrano vivere un buon momento, in barba alla crisi, sono il metalmeccanico, il commesso e l’informatico; di converso, tempi più difficili per magazzinieri, manovali edili e tecnici amministrativi. Se ci si concentra invece sui settori, l’analisi sembra segnalare il recupero importante del commercio, con ottimi risultati anche per i servizi alle persone, i servizi operativi di supporto a imprese e persone (come attività immobiliari, di pulizie e di noleggio) e le industrie alimentari; anche a livello settoriale ci sono categorie in difficoltà, come i servizi di alloggio, ristorazione e turismo, ma anche la metallurgia, il tessile, i servizi finanziari e l’edilizia.
Il sondaggio di Datagiovani è però interessante anche per le differenze territoriali evidenziate, che consentono quindi di capire in quali zone la ripresa dell’occupazione giovanile assomiglia sempre più ad una realtà possibile. In tal senso, spiccano Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Lazio e Campania; in grave difficoltà il Mezzogiorno, che fa segnare un poco incoraggiante -16% rispetto all’anno precedente. Anche il dato del Nord va però valutato con attenzione, poiché a fronte di un Nord Est dinamico e in crescita, troviamo regioni come Liguria e Piemonte in notevole ritardo.
“A differenza di quanto possa apparire scontato, troviamo anche al Sud realtà positive importanti, mentre purtroppo –aggiunge Denis Nesci- si segnalano difficoltà rilevanti anche in regioni del Nord storicamente all’avanguardia dal punto di vista lavorativo. Ad ogni modo è sempre più forte l’esigenza di puntare all’occupabilità in tutto il Paese –conclude il Presidente Nazionale Epas- mediante strumenti quali la formazione e la riqualificazione professionale, elementi quantomai necessari in un contesto in continuo cambiamento come il mondo del lavoro”.