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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 25/08/2014

INFEDELTÀ FISCALE: EVASIONE, MA NON SOLO…
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“La lotta all’evasione fiscale deve essere una delle priorità assolute dello Stato –afferma con decisione Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- poiché da tale battaglia possono arrivare risultati straordinari. Se da una parte –aggiunge Nesci- il riscontro immediato sarebbe il recupero di somme importanti da destinare alle numerose emergenze del Paese, in primis il lavoro, dall’altra si produrrebbe un cambiamento di atteggiamento negli italiani che, forse, capirebbero come tale odiosa pratica sia un danno per tutti”.

Il problema degli obblighi fiscali non assolti rappresenta, com’è noto, un tasto dolente per la realtà socio-economica italiana: negli ultimi anni si sono notevolmente intensificati i controlli e la situazione generale è indubbiamente migliorata. Ciononostante le perdite per le casse dello Stato continuano ad essere cospicue, con conseguenze molto pesanti. Quando si affronta questo problema si è soliti concentrare l’attenzione sulla parte più nota e consistente del fenomeno, ossia l’evasione fiscale; in realtà però il buco creato nei conti pubblici si alimenta anche di altre manchevolezze.

Secondo quanto emerge dal rapporto predisposto dal Ministero dell’Economia, la somma che manca dalle casse erariali si aggira intorni ai 91 miliardi di euro. Tale infedeltà fiscale, come accennato sopra, non si limita all’evasione fiscale, ma comprende anche altre voci, come i mancati versamenti dovuti ad errori di interpretazione delle norme oppure a somme dichiarate e non versate per insolvenza del contribuente. L’indice tecnicamente viene chiamato “tax gap”, e rappresenta quindi la differenza fra ciò che lo Stato incassa concretamente e ciò che avrebbe dovuto incassare se gli adempimenti fiscali fossero stati rispettati in pieno, al di là della volontarietà o meno di evadere il fisco.

“I progressi registrati in materia –dice Denis Nesci- sono indubbiamente una notizia positiva, specialmente nel fronteggiare elusione ed evasione fiscale. Ora però è importante uno sforzo ulteriore per compiere un passo forse decisivo e sarà indispensabile –conclude il Presidente Epas- fare di tutto per alleggerire la pressione fiscale e per semplificare determinati meccanismi burocratici che penalizzano oltre misura aziende e cittadini, con ripercussioni negative sull’intero Paese.”

 


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