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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 03/09/2014

AFFITTI IN NERO E COSTI ALLE STELLE: L’ODISSEA DEGLI STUDENTI FUORI SEDE
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“I problemi legati al mondo dell’istruzione sono ancora, purtroppo, molto numerosi e nel complesso molto gravi –sostiene Denis Nesci, Presidente Nazionale del patronato Epas- e riguardano numerosi aspetti del mondo scolastico e accademico: tra questi, particolare attenzione merita il costo dello studio –aggiunge Nesci- in molti casi insostenibile per tanti ragazzi che potrebbero fornire un contributo importante all’intera collettività e che avrebbero il diritto di dedicarsi al percorso di studi scelto e di portarlo a termine”.

Molto spesso, e in maniera perlomeno ingenerosa, i giovani vengono identificati come una categoria poco intraprendente, un po’ viziata e con scarsa voglia di mettersi in gioco: oltre a prendere le distanze da qualunque tipo di generalizzazione o di stereotipo, crediamo sia necessario un approccio meno qualunquistico per cercare di capire la realtà di chi, con speranza ed entusiasmo, sceglie di incamminarsi lungo il percorso spesso tortuoso degli studi universitari, affrontando molteplici difficoltà spesso slegate dal già impegnativo insieme di esami da sostenere e che dovrà poi concludersi con il conseguimento della laurea.

L’ostacolo più consistente che gli studenti universitari fuori sede incontrano è senza dubbio quello dell’affitto: carenza di borse di studio e posti letto, unitamente a prezzi esorbitanti per accaparrarsi una stanza (non una casa, una stanza, e spesso in condivisione), rappresentano la triste normalità per chi abbandona il luogo d’origine per andare a studiare nei centri italiani più importanti. Studiare a Milano, ad esempio, costa in media 480 euro al mese solo per prendere in affitto una stanza singola: il capoluogo lombardo rappresenta l’apice dei costi da questo punto di vista, ma non l’eccezione, poiché la regola parla appunto di prezzi stellari un po’ in tutta la Penisola. L’affitto di una stanza, infatti, incide sul magro budget totale a disposizione di uno studente in una misura che si aggira intorno all’80% (!).

Un’altra piaga intimamente legata a quella sopra accennata è la grande quantità di affitti in nero destinati agli studenti (circa il 50% del totale); ben radicato anche il fenomeno di contratti d’affitto registrati ad una cifra inferiore di quella poi effettivamente versata dagli inquilini. Per provare a sbarcare il lunario, moltissimi giovani sono costretti a dividersi fra lo studio e un lavoretto che possa risollevare un minimo le finanze personali; accanto a questa misura tradizionale si stanno affermando altre tendenze, come ad esempio quella di occuparsi dell’anziano padrone di casa in cambio di un posto letto.

“Un Paese che punta deciso alla crescita e che per farlo dice di volersi affidare all’istruzione, alla formazione e ai giovani –afferma Denis Nesci- non può ritenersi soddisfatto per la realtà che caratterizza la situazione di migliaia e migliaia di studenti. Occorre dedicare maggiore attenzione al problema –conclude il Presidente Nazionale Epas- e trovare al più presto le giuste soluzioni per consentire a chi affronta l’università di vivere questo importantissimo momento formativo con la dovuta serenità”. 

 


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