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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 10/10/2014

RIFORME E CAMBIAMENTI: MOMENTO CRUCIALE PER IL PAESE
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“Che l’argomento lavoro rappresenti la priorità assoluta in questo momento per il nostro Paese –dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- non è un mistero per nessuno, pertanto è assolutamente comprensibile che il dibattito politico e l’interesse generale siano rivolti in maniera predominante a questo tema fondamentale. Allo stesso modo, l’idea condivisa un po’ da tutti è che molte cose siano da cambiare –osserva ancora Nesci- per cui è indubbiamente un buon segnale il fatto che ci sia tanta carne al fuco; ovviamente bisognerà ponderare bene ogni proposta, perché quello attuale è un passaggio cruciale per mettere in atto miglioramenti che non possono più attendere”.

Sono giorni decisivi quelli attuali per l’immediato futuro dell’Italia: dibattiti, discussioni, polemiche, proposte e correzioni si alternano senza soluzione di continuità, rimbalzando tra le Camere, il Governo, i giornali, i talk show e le discussioni dei cittadini lungo tutta la Penisola. La sensazione diffusa è quella di un’autentica rivoluzione, del resto non più rinviabile, per provare a rimettere in moto una macchina economica in enorme difficoltà da diversi anni. Si tratta di un compito estremamente complesso, e difficilmente i provvedimenti adottati sapranno mettere tutti d’accordo; la speranza però è che vengano messe in atto quelle misure capaci di dare il via ad una nuova stagione per un Paese ormai allo stremo.

Le novità in agenda, ancora ovviamente da valutare ed eventualmente da adottare in seguito, sono numerose e riguardano diversi aspetti della situazione italiana. Innanzitutto, nei casi di riorganizzazione, conversione o ristrutturazione dell’impresa, sarà contemplata la possibilità del cambiamento di mansioni per i lavoratori, da effettuarsi però su parametri oggettivi e senza che venga intaccata la retribuzione dei dipendenti interessati a questo cambiamento; di grande importanza poi la voce dedicata alle assunzioni, in cui sarà protagonista la modalità del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, che comporterà una maggiore convenienza per le aziende nell’“arruolare” dipendenti mediante tale formula, per via di tagli dell’Irap o dei contributi. Contestualmente a tali novità si proverà a ridurre il più possibile la lunga lista di contratti ad oggi in vigore (oltre 40) per provare a contrastare in maniera efficace la precarietà.

Altro punto fondamentale è l’estensione degli ammortizzatori sociali, con la nuova Aspi allargata ai collaboratori. Relativamente all’argomento più controverso delle ultime settimane, ossia l’eventuale reintegro dei lavoratori oggetto di licenziamento, ecco la linea prevista: abolizione del reintegro per i licenziamenti economici, mantenimento del provvedimento per quelli discriminatori (fondati cioè sul credo politico o religioso), possibilità del reintegro solo per i casi più gravi di licenziamento per motivi disciplinari. L’Esecutivo punta però a rafforzare gli incentivi per assunzioni, autoimprenditorialità e auto impiego, nonché a migliorare in maniera importante il ruolo delle agenzie adibite a favorire l’occupazione, mediante il rilancio del contratto di ricollocazione per aiutare l’incontro tra domanda e offerta: prevista infatti una remunerazione per i centri per l’impiego o le agenzie del lavoro private, sulla base dei risultati raggiunti in materia di occupazione.

“Il Paese si trova davanti ad un bivio –afferma Denis Nesci- e dalle decisioni assunte nei prossimi giorni dipenderà gran parte delle possibilità di ripresa economica. Il mondo del lavoro è arrivato ad un punti di non ritorno e occorre intervenire subito e con grande decisione, per venir fuori da una situazione davvero drammatica. La speranza è che finalmente si possa arrivare a rilanciare l’occupazione, abbattendo la pressione fiscale e incoraggiando la ripresa –conclude Il Presidente Nazionale del Patronato Epas- restituendo un contesto di maggiore serenità ai cittadini”.

 


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