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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 15/12/2014

TREDICESIMA “MAGRA” PER MOLTI ITALIANI. E TANTE PMI FANNO FATICA A PAGARLA
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“Il dramma economico che ancora oggi assoggetta gran parte del sistema imprenditoriale italiano –dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- colpisce con durezza moltissime aziende, grandi e piccole, finendo per coinvolgere inevitabilmente tutti coloro che prestano la propria opera presso queste imprese. Ridare speranza al tessuto imprenditoriale italiano -continua Nesci- è una missione da non fallire, sia per restituire ossigeno all’intera economia nazionale, sia per consentire al più presto alle imprese di assumere nuovo personale, ponendo fine all’emorragia di posti di lavoro che sta dissanguando il nostro sistema occupazionale”.

Sempre più imprese sono in difficoltà e si trovano, loro malgrado, dinanzi ad un dolorosissimo bivio: chiudere i battenti oppure ricorrere a licenziamenti del personale. Riuscire a far fronte ai costi di gestione è sempre più complicato in un mercato bloccato come il nostro, tanto più se la pressione fiscale continua a martoriare le aziende e i lavoratori a ritmi sempre più difficili da sostenere. Partendo da queste premesse, purtroppo, quasi non sorprende più il fatto che molte piccole aziende denuncino l’impossibilità di far fronte in maniera puntuale e completa agli impegni contrattuali con i dipendenti, ad iniziare dall’erogazione della Tredicesima mensilità. 

Nello specifico, 1 impresa su 4 si trova seriamente in difficoltà nell’affrontare il pagamento della mensilità aggiuntiva nei prossimi giorni e, in molti casi, tale problema riguarda le medesime aziende che già nello scorso anno hanno dovuto fronteggiare lo stesso problema. A pesare c’è sicuramente una recessione che sembra infinita, ma anche le enormi difficoltà di accesso al credito nonché, come anticipato prima, le tasse che gravano sulle aziende: in particolare, notevole è l’influenza esercitata dalla grande concentrazione di adempimenti fiscali previsti proprio nel mese di dicembre.

La platea dei dipendenti esce dunque parecchio penalizzata da questa situazione: come se non bastasse, però, anche chi riuscirà a percepire regolarmente la Tredicesima dovrà fare i conti con altri problemi, e anche qui è il capitolo delle tasse quello che crea maggiori difficoltà. Si calcola che oltre il 50% della mensilità in questione, infatti, sarà destinata al pagamento di rate, bollette, tasse e mutui: la percentuale utilizzata per i regali sarà nettamente più bassa, attestandosi al 26%, mentre il rimanente andrà a far parte del risparmio con cui le famiglie proveranno a fronteggiare le incertezze di questo delicato momento storico e dell’immediato futuro.

“I problemi che ancora affliggono il nostro Paese –dice Denis Nesci- sono ormai diffusi e investono la stragrande maggioranza di cittadini e imprese. Nonostante in momenti difficili come questo si faccia fatica a guardare al futuro con serenità e fiducia –aggiunge il Presidente Nazionale del patronato Epas- sappiamo benissimo che le piccole e medi imprese rappresentano un punto di forza irrinunciabile per il nostro Paese e che, ancora una volta, sapranno dare fondo a tutte le risorse di cui dispongono per aiutare l’Italia a ripartire verso quella crescita che, però, passa anche inevitabilmente per le decisioni istituzionali che verranno adottate nelle prossime settimane”. 

 


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