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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 05/02/2015

IL MERIDIONE DEVE AVERE UN RUOLO DA PROTAGONISTA PER LA CRESCITA DEL PAESE
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“Il 2015 da poco iniziato si configura come il possibile anno della verità per l’Italia –dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- e potrebbe finalmente portare in dote quelle riforme tanto necessarie al Paese. In tal senso –continua Nesci- l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, potrebbe anche simbolicamente essere un indizio fondamentale come segnale di discontinuità rispetto al più recente passato. L’auspicio, ovviamente, è che tutte le sensazioni positive possano trasformarsi in interventi concreti per far sì che le questioni principali vengano affrontate e gestite nel miglior modo possibile”.

Proprio la rapida elezione del nuovo Capo dello Stato ha evitato il rischio di una pericolosa instabilità politica per l’Italia: questa in sintesi la considerazione giunta da Bruxelles in riferimento alle ultime vicende politiche del nostro Paese. Accanto a questa premessa, poi, la Commissione Europea ha comunicato le nuove stime per il 2015 che, grosso modo, confermano nella sostanza quelle dello scorso mese di novembre. In particolare, sebbene la riforma resti abbastanza fragile (con una lievissima crescita, pari allo 0,6%), pare al momento scongiurato il pericolo di ulteriori ricadute del Pil: il dato positivo riguarda l’abbassamento del deficit, che dovrebbe attestarsi al 2,6%, quindi ampiamente al di sotto della fatidica soglia del 3%.

Una delle novità più importanti sul fronte interno, però, potrebbe essere l’istituzione di un Ministero dedicato agli affari del Mezzogiorno, in sostituzione di quello attuale degli Affari Regionali. Si tratterebbe di una scelta forte, capace di indicare una delle priorità che il Governo dice da tempo di voler perseguire, ossia quello di far ripartire davvero il Sud del Paese: la volontà dell’Esecutivo di cambiare passo in merito ad un argomento tanto delicato potrebbe trovare conferma nel tour previsto del Presidente del Consiglio nel Meridione d’Italia, nella convinzione che i luoghi della crisi possano diventare quelli della ripartenza. Inoltre, dal punto di vista strategico l’investitura del Sud si compirebbe mediante l’affidamento della gestione dei fondi Europei.

“La centralità del Mezzogiorno nel processo di ripresa e di crescita del Paese –dice Denis Nesci- non può essere taciuta o sottovalutata. È ormai evidente anche ai più scettici come un’Italia a due velocità sia controproducente ad ogni livello e non porti alcun beneficio a nessuno. Oltretutto la crisi ha investito in pieno tutto il Paese, per cui non ha senso pensare di superare questo difficile periodo senza unire le forze. Una nuova fase per l’Italia –aggiunge il Presidente Nazionale del Patronato Epas- parte proprio dalla consapevolezza che un Paese unito ha molte più possibilità di ripartire e tornare protagonista nello scenario politico ed economico internazionale”.

 


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