Il Governo Renzi, nel Consiglio dei Ministri di ieri, ha avviato la discussione sul Documento di economia e finanza. Il testo definitivo vedrà la luce venerdì prossimo. All’interno di questo documento, che non è legge dello Stato, sono indicati gli obiettivi di finanza pubblica. Proprio perché non si tratta di un testo di legge, il DEF potrà subire, rispetto al testo iniziale, anche significative modifiche.  Per ora, ci troviamo a commentare degli annunci, pur autorevoli. Il Presidente del Consiglio, ieri, ha rassicurato sul fatto che non ci sarà alcun taglio alle prestazioni in favore dei cittadini e non si attingerà alle loro tasche attraverso un aumento della pressione fiscale. Le risorse, di cui c’è indubbiamente bisogno, saranno tutte reperite da un’ importante dieta dimagrante alla macchina dello Stato. L’elefantiaco apparato pubblico, a parere di Renzi, è talmente dispendioso da potersi permettere un’imponente sforbiciata, dato assolutamente innegabile. Per quanto riguarda le tasse, si parla addirittura di una significativa diminuzione pari a 18 miliardi di euro per il 2015. E’ toccato al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, affrontare il tema della crescita che per quest’anno dovrebbe attestarsi su un valore dello 0,7%, per poi passare, rispettivamente per il 2016 ed il 2017, all’1,4% e all’’1,5%. Si va dritti, secondo le stime, verso il pareggio strutturale di bilancio nel 2018. "La regola del debito, nel 2018, - ha dichiarato Padoan - sarà pienamente soddisfatta, l'incubo della montagna del debito che può attivare la ghigliottina delle regole sarà finalmente spazzata via". Resta sullo sfondo, però, lo scontro con i Sindaci che paventano un nuovo importante taglio alle risorse dei Comuni. Anche su questo il Presidente del Consiglio ha rassicurato i rappresentanti degli enti locali che non ci saranno nuovi tagli. “Un bel pacchetto di buone intenzioni che dovrebbe essere trasferito su carta venerdì prossimo – ha dichiarato Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas-. Se la strada da intraprendere fosse  effettivamente questa e le stime dovessero essere confermate si tratterebbe di un’importante passo in avanti. La ripresa del Paese, in effetti, si intravede, ma sono troppi i problemi strutturali da poter immaginare un vero salto di qualità. Resta comunque, negli intenti e nelle dichiarazioni, un Documento di economia e finanza che fa ben sperare. A breve ne valuteremo i dettagli, fiduciosi – ha concluso Nesci -che il libro dei sogni diventi una promettente e rasserenante realtà”.