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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 17/04/2015

DISOCCUPAZIONE: SUL PODIO GIOVANI E DONNE
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Pensare che le novità in materia contrattuale introdotte con il Jobs Act avrebbero da subito sortito effetti positivi sarebbe stata pura follia, d’altro canto non ci aspettavamo neanche di dover constatare a febbraio un aumento del tasso di disoccupazione, dopo un periodo positivo registrato nei tre mesi precedenti; per di più - afferma il Presidente Nazionale dell’EPAS, Denis Nesci  - dopo le rassicurazioni da parte del Governo su un aumento dei contratti a tempo indeterminato che cozzano con i risultati che ora giungono dall’Istat”.

I dati elaborati dall’Istituto nazionale di statistica sembrano smentire le dichiarazioni rilasciate qualche settimana fa dal Ministro del Lavoro: 23mila persone in più, rispetto al mese precedente che cercano lavoro senza trovarlo, ben 67mila rispetto ai dodici mesi precedenti (+2,1%), per non parlare poi dei 44 mila occupati in meno (lo 0,2% in meno rispetto a dicembre e gennaio). Una situazione che di certo non fa pensare né ad una crescita, né tanto meno ad una stabilizzazione dei rapporti di lavoro.

In questa condizione negativa, a farne le spese sono ancora una volta i giovani tra i 15 e i 24 anni, infatti secondo la statistica, 11 ragazzi su 100 che cercano lavoro non riesce a trovarlo, facendo pertanto salire il tasso di disoccupazione giovanile. Sono proprio i più giovani, che si accingono ad entrare nel mondo del lavoro,  quelli che stanno pagando il prezzo più alto del clima di incertezza, insieme alle donne.

Un aspetto che vale la pena approfondire, è quello relativo alla differenza di genere: il numero di occupati, rimane sostanzialmente stabile su base mensile per la componente maschile, mentre diminuisce di 42 mila unità (-0,4%) per quella femminile; il medesimo andamento si osserva anche per i tassi di disoccupazione.

Per quanto riguarda quest’ultimo elemento, esso è per lo più determinato dall’aumento di donne in cerca di occupazione, pari al 2,1%, un incremento che non ha riguardato gli uomini, tutto ciò ha prodotto una stabilizzazione del tasso di disoccupazione maschile che si attesta all’11,7%, un valore inferiore rispetto alla componente femminile che registra un aumento, attestandosi intorno al 14,1%.

Non posso negare che ci sia stato un forte impegno da parte del Governo per cercare di invertire il trend negativo del settore occupazionale, - prosegue il Presidente Nesci - nonostante ciò il nostro Paese rispetto ai paesi dell’Eurozona è rimasto ancora molto indietro e le speranze degli italiani sull’imminente ripresa sembrano essersi dissolte, soprattutto dopo l’illusione degli ultimi mesi. Ora – conclude il Presidente Nazionale dell’EPAS -  il vero problema sarà riconquistare la fiducia dei cittadini il cui unico pensiero è quello di lavorare per poter condurre una vita dignitosa”.


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