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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 19/05/2015

PENSIONI: OK ADEGUAMENTO , MA L’ATTENZIONE E’ SULLA PROSSIMA LEGGE DI STABILITA’
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Il Governo ha deciso. In merito alla sentenza della Corte che ha bocciato il blocco dell’adeguamento delle pensioni da 1400 euro lordi in su, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto ad hoc grazie al quale il primo di agosto verrà erogato ai pensionati fino ai 3200 euro lordi un rimborso una tantum, definito da Renzi Bonus Poletti,  che va da 278 euro per coloro i quali percepiscono una pensione più alta sino a 750 euro versati a coloro che, invece, hanno assegni più bassi. Saranno 3,7 milioni i pensionati che recupereranno, seppur parzialmente, l’adeguamento. E’ stato stimato che rispetto a quanto avrebbero dovuto percepire recupereranno circa un quarto. In ogni caso, sempre per questa fascia di pensionati,  nel decreto è  previsto un nuovo sistema di indicizzazione a partire dal 2016. Questione parzialmente risolta ma, con le risorse date, sembra essere l’unica soluzione possibile. Il tema della previdenza, però, resta aperto e le novità annunciate ieri sono di più ampia portata. E’ stato ribadito che dal primo giugno tutte le pensioni saranno erogate il primo di ogni mese. Inoltre, notizia di ancora maggior rilevo, Renzi ha annunciato che nella prossima Legge di stabilità modificherà i criteri per andare in pensione. Verrà rivista la rigidità della Legge Fornero introducendo una maggiore flessibilità, consentendo di andare prima in pensione con una decurtazione dell’assegno. L’esempio fatto dal premier è quello di una nonna di 62 anni alla quale è giusto offrire l’opportunità di godersi i nipoti “rinunciando a 20-30 euro”. “E’ stata parzialmente risolta la  vicenda dell’adeguamento” – ha dichiarato il Presidente del Patronato Epas, Denis Nesci . “Resta aperto, come sempre, il tema generale della previdenza. Confidiamo però che, come annunciato da Renzi, nella prossima legge di stabilità si metta mano all’intero sistema, garantendo sempre più equità. Maggiore flessibilità è positiva, ma non si possono chiedere assurdi sacrifici a chi già rischierà di avere pensioni al limite della sopravvivenza “ – ha concluso Nesci.


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