Ancora un’ inversione di tendenza:  l'Istat conferma un segno positivo  sull'andamento dell'economia italiana. Nel primo trimestre del 2015, il Prodotto interno lordo (Pil) è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Confermata, quindi, la stima preliminare diffusa il 13 maggio, anche al rialzo rispetto alle attese. Si tratta del primo dato positivo dopo 13 trimestri con il segno meno. Da quattro anni non si registrava una crescita così, come quella riscontrata nei primi tre mesi dell'anno. Sulla ripresa ci sono dati discordanti: uno negativo, relativo ancora alla debolezza dei consumi finali. Dall’altro lato, però,  ci sono gli investimenti che crescono . In merito proprio agli investimenti un forte ruolo l’hanno giocato il settore dei  mezzi di trasporto e delle costruzioni, mentre in altri settori, come quello automobilistico, subiscono una, seppur lieve, flessione.  L'Istat, tra l’altro, spiega che "la domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,2 punti percentuali (+0,3 punti gli investimenti fissi lordi, -0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private e un contributo nullo della spesa della Pubblica Amministrazione). La variazione delle scorte ha fornito un apporto positivo di 0,5 punti percentuali. Per contro, il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,4 punti". “Sta accadendo esattamente ciò che paventavamo – ha dichiarato il Presidente del Patronato Epas, Denis Nesci - Una ripresa dell’economia, dato assolutamente positivo, ma una scarsa percezione da parte dei cittadini. Fino a quando non si tornerà ad avere fiducia non ripartiranno i consumi e la ripresa resterà zoppa. Quando i numeri acquisiranno un’anima potremo dire – continua Nesci – di essere usciti dalle secche”