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“I dati di ripresa riferiti al nostro Paese, soprattutto per ciò che concerne il mercato del lavoro sono sicuramente rassicuranti ma, come sappiamo, bisognerà attendere ancora qualche mese per capire se la riforma messa in atto potrà effettivamente dare nuovo slancio all’occupazione; nonostante ciò” - commenta il Presidente Nazionale del Patronato EPAS, Denis Nesci, a seguito della valutazione positiva espressa dall’OCSE il quale ha evidenziato i primi benefici della riforma sul lavoro– “è necessario rivedere alcune tipologie contrattuali che hanno mostrato in questi ultimi anni un calo, come quello registrato per i contratti di apprendistato”.
L’apprendistato, l’unica forma contrattuale che garantisce ai giovani nel periodo di svolgimento del lavoro anche un’adeguata formazione, negli ultimi anni ha subito un calo, nonostante gli sgravi contributivi e retributivi di cui può avvalersi il datore di lavoro. Il trend negativo non si arresterà sicuramente nel breve periodo, a meno che non si apportino delle modifiche sostanziali, ampliando la platea di riferimento. In particolare, in questi giorni, si sta discutendo per un intervento sull’apprendistato che potrebbe essere confermato nel Dlgs di riordino dei contratti. Tra le ipotesi al vaglio c’è quella di estenderne l’applicazione, in particolare al primo livello, ossia per la qualifica e il diploma professionale e al terzo livello (riferito all’alta formazione).
“Riadattare un contratto di apprendistato sulla base dei cambiamenti che ha subito nell’ultimo periodo il mercato del lavoro mi sembra un’ottima idea– ha dichiarato il Presidente Nesci – la priorità ora è quella di dare l’opportunità ai disoccupati di riqualificarsi, senza trascurare naturalmente la formazione dei giovani che in età scolastica possono iniziare a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, cercando di avvicinarci al sistema tedesco “.