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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 10/06/2015

RIDIAMO FIDUCIA AGLI ITALIANI
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Nonostante i segnali positivi registrati ad aprile per quanto riguarda l’occupazione, merito anche delle novità introdotte in materia contrattuale, i ragazzi italiani sembrano ora approcciarsi al mondo del lavoro con un certo sospetto e paura; purtroppo  - afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale dell’Epas –la crisi che ha investito il Continente, in Italia ha avuto degli effetti devastanti, soprattutto sulla fiducia che gli italiani hanno sempre riposto nelle istituzioni e nella capacità di saper uscire dai momenti difficili, soltanto con il tempo si riuscirà a capire se effettivamente le politiche messe in atto dal governo daranno buoni frutti”.

La fotografia scattata dall’Istat in merito all’attuale situazione occupazionale nell’ultimo trimestre mette in evidenza una condizione alquanto preoccupante, in quanto ritrae un Paese sulla via della rinascita che non ha più motivazioni per ripartire, forse per paura di ricadere di nuovo nel baratro. Questa considerazione viene confermata dalla recente indagine condotta dall’Istat sul primo trimestre 2015 la quale mette in evidenza un aspetto che speriamo sia solo temporaneo, relativo al tasso di inattività (che si attesta intorno al 36,1%), ossia le persone che rappresentano potenziale forza lavoro ma che attualmente non sono alla ricerca di occupazione. Un vero e proprio paradosso soprattutto nel nostro Paese dove, la disoccupazione, è diventata ormai la preoccupazione di intere generazioni. Secondo l’indagine ci sono circa 3,5 milioni di persone che, pur essendo disponibili a lavorare non cercano un impiego, di queste, buona parte è rappresentata dalle casalinghe ma l’altra metà, è composta da persone sfiduciate.

Cittadini che non credono più nelle istituzioni, soprattutto giovani sotto i 35 anni e per lo più provenienti da alcune realtà particolarmente difficili soprattutto al Sud dove ci sono 2,8 milioni di sfiduciati, cresciuti di circa 200 mila unità sullo stesso periodo dell'anno precedente.

Difficile commentare una situazione come quella attuale che coinvolge 7 milioni di cittadini che si trovano a casa perché non riescono a trovare lavoro o, peggio ancora, perché non hanno più le motivazioni per cercarl; l’Italia– commenta il Presidente Nazionale, Denis Nesci – continua a rimanere ancora un passo indietro rispetto agli altri paesi europei, ciò significa che c’è ancora molto da lavorare affinché il nostro Paese diventi una meta lavorativa appetibile, permettendo anche il rientro di giovani connazionali che hanno preferito espatriare all’estero per trovare maggiore fortuna”.


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