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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 19/06/2015

GARANZIA GIOVANI: DOVEROSO RIDURRE I TEMPI DI PAGAMENTO
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Sicuramente l’azione messa in piedi dal Governo per cercare di ridurre la disoccupazione in Italia ha preso la giusta direzione, merito anche del piano europeo Garanzia Giovani che ad oggi conta circa 629.496 iscrizioni, segno che i giovani hanno voglia e bisogno di lavorare; d’altro canto però – afferma il Presidente Nazionale dell’EPAS, Denis Nesci – diventa quanto mai prioritario cercare di snellire le pratiche burocratiche al fine di pagare nel più breve tempo possibile i ragazzi che lamentano estenuanti attese arrivate anche a quattro mesi, ciò significa che molti di loro vedranno i soldi soltanto alla fine del periodo di lavoro”.

Continua ad aumentare settimana dopo settimana il numero di ragazzi inoccupati che decidono di tentare la strada di Garanzia Giovani, un progetto che, oltre ad offrire un valido aiuto ai cosiddetti Neet, ha previsto anche delle agevolazioni per le aziende disposte ad assumere il personale alla fine del periodo di tirocinio. Per incentivare quest’ultime, è stato introdotto infatti un bonus occupazionale le cui risorse ammontano a 185 milioni di euro circa, che si traducono pertanto in un importo massimo di 6.000 euro per le  aziende che decidono di assumere, naturalmente tale importo varia a seconda della tipologia contrattuale, delle caratteristiche del giovane e delle differenze territoriali.

Un secondo aspetto importante che emerge dal recente monitoraggio, riguarda le Regioni in cui sono state presentate più domande: delle prime 5, ben 3 sono Regioni del Sud (Sicilia, Campania e Puglia), paesi in cui l’occupazione è una vera e propria piaga da anni.

Speriamo che l’incentivo dato alle aziende possa portare da qui a breve ad un aumento dell’offerta soprattutto al Sud dove, – continua Denis Nesci - a fronte di un numero considerevole di giovani in cerca di occupazione, si registra un debole interesse da parte delle aziende che decidono di aderire; è ora di ripartire, - conclude il Presidente dell’EPAS – bisogna uscire dal letargo in cui siamo stati imprigionati e questo è il momento e l’occasione giusta”.


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